Il caro benzina mette in ginocchio a Sassari anche le ambulanze del 118

L’allarme sul caro benzina del presidente della Croce Blu, rete Anas, di Sassari.

L’aumento del prezzo della benzina ha colpito tutti, indistintamente, ma tra i settori maggiormente colpiti vi è quello del trasporto ed emergenza sanitaria. A lanciare il grido d’allarme è Federico Pintus, presidente della Croce Blu Sassari, rete nazionale Anas Sardegna.

Le spese per i mezzi sanitari.

“I nostri mezzi svolgono servizio di emergenza sanitaria, quindi il 118 per capirci, in convenzione con Areus. Poi le attività che a noi piace chiamare servizi al cittadino, che sarebbero tutti quei servizi privati, dove l’utenza stessa ci contatta. Dalle dimissioni ospedaliere, trasferimenti, accompagnamenti presso ambulatori, oppure manifestazioni ed eventi – esordisce il presidente -. Ovviamente le associazioni non sono più come prima e quasi tutte ormai, tra cui anche la nostra, hanno personale dipendente. Quindi i costi di base sono già tanti. In più ci sono tutte le spese di manutenzione e di gestione dei mezzi“.

La stangata dal caro benzina.

Portare avanti una realtà simile non è semplice. L’aumento del prezzo del carburante rischia di dare una stangata, non certo metaforica, al settore del trasporto sanitario. Sia perché vi sono servizi in appalto, ad esempio con Areus, sia perché non ci si può fermare di punto in bianco decidendo di non farlo. I servizi, in ogni caso, dovranno essere garantiti.

Pronti ad azioni di protesta.

“I servizi vengono pagati per il 118 da Areus ma, nonostante vi sia stato un aumento del prezzo del carburante, non ci sarà alcun rimborso. Il tariffario rimane assolutamente lo stesso. È composto da un fermo macchina standard ormai da diversi anni e un tot ad intervento che, allo stato attuale, è veramente basso per poter coprire tutte le spese – riprende Pintus -. Per quanto riguarda i servizi privati si potrebbe chiedere di più al privato cittadino, ma non è una cosa corretta. Andrebbe a far perdere quelli che sono i principi che ci hanno fatto proseguire per tanti anni. Cioè quello della libera offerta dentro la città, almeno per quanto riguarda la Croce Blu, rete Anas, e di un rimborso chilometrico fuori Sassari, ma comunque andando sempre incontro all’utente. Questo oggi viene veramente difficile farlo e anche noi speriamo che si faccia qualcosa. Non escludiamo, se la cosa dovesse proseguire per molto tempo, di porre in essere alcune azioni di protesta con altre realtà locali”.

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