Caro carburanti, gli autotrasportatori di Sassari sono pronti a fermarsi

Il costo del carburante sta diventando insostenibile per i autotrasportatori di Sassari.

La sensazione è quella di star seduti su una polveriera. Parte anche la vertenza del settore trasporti sul caro carburanti. A parlarne è Costantino Paone, presidente del settore di Confartigianato Trasporti e titolare dell’omonima ditta, il quale avverte “il caro carburanti oramai ci costringe a fermarci”.

“E’ una decisione sofferta ma resa inevitabile in quanto con queste tariffe stiamo lavorando in perdita”. La categoria si riunirà per prendere una decisione che in linea di massima sarà il coinvolgimento del Prefetto prima e che sicuramente sfocierà in una manifestazione pubblica che servirà per lanciare una grido di aiuto al Governo. “Oramai sta montando la rabbia ed appunto il rincaro del carburante rappresenta la goccia che ha fatto traboccare il vaso” rilancia Paone. “C’è grandissimo malcontento tra le imprese e sta generando fenomeni di rabbia che rischiano di sfociare in proteste incontrollate. Pandemia a parte abbiamo continuato a garantire l’approvvigionamento dei beni primari e in Italia oltre l’80% delle merci viaggia su gomma. La nostra protesta si rende inevitabile di fronte alle gravi difficoltà in cui versa il settore“, continua Paone.

Migliaia di autotrasportatori sono da oltre un anno alle prese non solo con il rincaro dei carburanti per autotrazione, che è quello più comunemente usato  ma anche l’aumento vertiginoso delle altre materie prime, di luce e di gas, ed anche l’additivo per i veicoli più moderni e gnl (gas naturale liquefatto).

Il prezzo del diesel alla pompa era un anno fa di 1,35 euro al litro, ed oggi, è in media, pari a 1,65 euro – con una aumento di circa il 24% – ed il costo del pieno per un mezzo pesante è cresciuto di 150 euro. Il risultato produce  un aumento insostenibile per un autotrasportatore che in soli 12 mesi comporta un aggravio di costi di migliaia di euro per ogni automezzo. “La situazione è critica perché si sta facendo strada l’ipotesi di spegnere i motori anziché di rischiare di viaggiare in perdita – denuncia ancora Paone -. E’ importante prevedere crediti di imposta sia per l’additivo Adblue per i mezzi diesel più moderni che il gas naturale liquefatto per controbilanciare gli effetti degli aumenti e dare ossigeno alla nostra categoria, per il quale la voce carburante grava per il 30% dei costi aziendali”.

A tutela di migliaia di piccoli e medi autotrasportatori la Confartigianato Trasporti Nazionale sta sollecitando provvedimenti immediati per alleggerire la pressione sulle imprese, utilizzando parte di quelle risorse, quantificate in 1 miliardo di euro, incassate dallo Stato a titolo di extragettito derivante dalle accise sul prezzo alla bomba dei carburanti. “Negli ultimi anni tutto è aumentato a dismisura, tranne le tariffe, e questo sta mettendo a rischio l’esistenza delle nostre imprese”. I calcoli sono presto fatti, rilancia Paone. “In questi anni c’è stato un aumento generalizzato su tutto, è cresciuto il costo delle gomme, del meccanico, dell’assicurazione – spiega Paone -. A fronte di questi costi, le nostre fatture vengono pagate a 90, 120 e 180 giorni. Capitali anticipati da noi e immobilizzati dai committenti, mentre le nostre macchine sono per strada”. 

“Il Governo nel corso di questi mesi si sta disinteressando ai nostri problemi a dimostrazione del fatto che sembra non aver ancora compreso il ruolo fondamentale del settore nella auspicata ripresa economica post covid” afferma Paone.

Il comparto anche in Sardegna vive situazioni drammatiche. Così non si può più andare avanti. I continui aumenti richiedono la stabilizzazione del prezzo del gasolio in modo da evitare scompensi alle imprese di autotrasporto ed al sistema produttivo più in generale. Ora tocca al Governo in carica riaffrontare con urgenza una situazione che sta diventando devastante per migliaia di imprese, che mette a rischio molti posti di lavoro e può divenire incontrollabile per l’intera economia. Già una parte del settore che trasporta vetture ha spontaneamente spento i motori per evitare che il già grave indebitamento diventi irreversibile, molte imprese monoveicolari non hanno i soldi sufficienti per fare il pieno del serbatoio che è aumentato di oltre il 24%.

Nei prossimi giorni Confartigianato Imprese di Sassari, sulla scorta delle innumerevoli richieste, ha ritenuto di riunire i suoi autotrasportatori in una assemblea la quale valuterà le iniziative da intraprendere. Il Governo si è impegnato ad intervenire in maniera tempestiva con delle misure precise – conclude Paone- misure su cui controlleremo attentamente. Alle parole devono seguire i fatti e su questo saremo intransigenti.

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