Con il catamarano nell’area protetta dell’Asinara: denunciato

Denunciato un turista francese all’Asinara.

Durante la mattina di mercoledì, nell’ambito delle operazioni di sorveglianza ambientale all’interno dell’Area Marina Protetta dell’isola dell’Asinara, i militari della Guardia Costiera di Porto Torres hanno denunciato all’autorità giudiziaria un cittadino francese che aveva ancorato il suo catamarano, lungo circa 14 metri, nelle acque di Cala Sant’Andrea.

Una zona vietata alla navigazione.

La baia rientra nella “Zona A” del parco marino, che è una riserva integrale in cui è vietata assolutamente la navigazione, l’ancoraggio e qualsiasi attività che coinvolga la presenza di persone, compresa la balneazione. Questi divieti sono stabiliti dal Regolamento dell’Area Marina Protetta dell’Asinara, al fine di proteggere l’ecosistema marino delicato e prezioso che caratterizza questo luogo.

I controlli della Guardia Costiera di Porto Torres.

Una volta individuata dalla Guardia Costiera, l’imbarcazione da diporto è stata scortata fino al porto vicino di Stintino e l’equipaggio è stato condotto all’ufficio marittimo locale per ulteriori controlli documentali e la successiva compilazione degli atti di polizia giudiziaria. L’ancoraggio nella zona A costituisce un reato penale.

Denunciato nell’area protetta dell’Asinara.

Al termine delle operazioni di controllo, il comandante dell’imbarcazione, di nazionalità francese, è stato denunciato alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Sassari per aver violato le rigide restrizioni di navigazione e ancoraggio all’interno del sito marino protetto.

Intensificate le attività di sorveglianza.

Il capitano di fregata Gabriele Peschiulli, comandante della Capitaneria di Porto di Porto Torres, sottolinea che durante la stagione estiva l’attività di sorveglianza della Guardia Costiera nelle aree marine protette, in collaborazione con l’Ente gestore, viene intensificata ulteriormente. Ciò è necessario poiché alcuni diportisti, attratti dalle bellezze naturali, violano in modo irresponsabile le norme di tutela ambientale, accedendo alle zone proibite alla navigazione e violando i divieti stabiliti dalla legge.

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