In centinaia a Ossi per l’ultimo saluto a Salvatore: “Sarai sempre nel cuore”

L’ultimo saluto a Salvatore Piras nella parrocchia di Ossi.

Diverse centinaia di ragazzi, ieri pomeriggio, ad Ossi, hanno atteso l’arrivo della salma di Salvatore Piras, il 22enne morto lo scorso 15 aprile in un incidente sul lavoro nella zona industriale di Sorso. Tra loro anche diversi rappresentanti delle istituzioni locali, regionali e associazioni.

I funerali di Salvatore.

Poco dopo le 14:30, gli amici sono arrivati in moto vicino la parrocchia di San Bartolomeo, che si è dimostrata troppo piccola per riuscire ad accogliere tutti. Sul sagrato c’era anche Soleandro, che ha intonato Savitri, mentre il corpo del ragazzo veniva accompagnato all’interno della chiesa e i palloncini bianchi volavano in cielo. Una cerimonia semplice, ma carica di dolore. Troppo difficile, in questa situazione, trovare le parole giuste per consolare i familiari.

Il cordoglio della Polisportiva Ossese.

“Anche la nostra società ha voluto essere partecipe, con numerosi dirigenti, atleti, tecnici- Non sono voluti mancare neanche i tifosi, tutti hanno voluto stringersi fortemente ai familiari inconsolabili, in questa triste serata primaverile. Lo avremo sempre nel cuore”, lo ricorda la Polisportiva Ossese, squadra nella quale Piras ha militato per diverso tempo.

Il lutto cittadino.

Ieri pomeriggio, dalle 15 e fino alla conclusione dei funerali, che si sono tenuti nella parrocchia di San Bartolomeo a Ossi, le municipalità di Ossi e Sorso hanno disposto che sulle facciate degli edifici fossero disposte le bandiere a mezz’asta e l’interruzione di qualsiasi attività ludica.

L’incidente a Sorso.

Lo scorso 15 aprile, intorno alle 11:30, il giovane stava scaricando del materiale edile all’esterno della Delrio costruzioni, nella zona industriale di Sorso. Improvvisamente era stato colpito alla testa dagli elementi di un ponteggio. Un colpo fatale, che non gli aveva dato scampo. A nulla era servito l’intervento del personale sanitario del 118, intervenuto con un’ambulanza. Troppo gravi le ferite e le lesioni interne.

Condividi l'articolo