Spaccio, degrado e criminalità: “Il centro di Sassari come Scampia”. E i residenti ora hanno paura

La situazione del centro storico di Sassari.

“Sembra Scampia” Parola di chi, nel centro storico di Sassari, ci abita e vive o, meglio, sopravvive. Una sintesi che non richiama l’immaginario filmico di Gomorra, epico e spettacolare, ma l’irrappresentabile degrado dell’ex cuore pulsante della città. Dove le feci vengono gettate per strada e, di notte, nell’Archivolto Biddau, decine di persone si assembrano, in deroga al coprifuoco e al distanziamento sociale, intorno alle casse acustiche di una discoteca improvvisata. Dettagli rispetto al macroscenario, compreso tra San Donato, Corso Vittorio Emanuele e via La Marmora, di vicoli appaltati allo spaccio di droga, allo sfruttamento della prostituzione, alla criminalità fitta di episodi quotidiani come, tanto per citare l’ultimo in ordine di tempo, il rogo di quattro vetture, ieri, in piazza Mazzotti.

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Poi ci sono i protagonisti, quasi innominabili.  “Comandano loro”, dichiara un residente. E chi siano questi “loro” l’ha rivelato oggi, in consiglio comunale, l’esponente di Fratelli d’Italia Daniele Deiana: “La mafia nigeriana”. Deiana si è soffermato poi sulla realtà di un’organizzazione malavitosa che fa leva sull’intreccio di riti ancestrali e tecnologia per attanagliare le sue vittime. Quelle, ha chiarito il consigliere, preda della tratta di esseri umani come gli immigrati clandestini oltre alle donne costrette a vendersi. E alla schiavitù dei corpi la mafia nigeriana, ha concluso Deiana, aggiunge il riciclaggio e l’acquisto di immobili a una politica di radicamento progressivo con la complicità del racket locale.

Un fenomeno davanti agli occhi di tutti su cui si fatica a trovare soluzioni. Proposte tante: dal poliziotto di quartiere alla videosorveglianza alla riqualificazione della zona con le recenti varianti al puc. “Dobbiamo impedire che si raggiungano livelli simili a quelli di Caserta”, è intervenuto, in aula consiliare, il sindaco Campus. Intanto però i residenti fuggono dal centro storico. E un pezzo di Sassari scompare.

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