Il Covid a Sassari resiste, ma secondo i medici manca il tracciamento
di Eleonora Riccardo
Il Covid non è scomparso e anche Sassari non è immune al nuovo aumento dei contagi, ma secondo i medici ora non è facile avere il polso della situazione. Dopo il rigido e macchinoso sistema degli anni scorsi, ora in caso di positività c’è una trafila semplice e senza comunicazioni formali. “Senza una conferma dell’esito positivo e la sua registrazione, risulta difficile però avere un dato realistico – commenta Nicola Addis, presidente dell’Ordine dei medici di Sassari -. Per quanto i dati confermino il progressivo aumento dei contagi, questo sembra soltanto la punta dell’iceberg”.
Le regole in vigore a settembre 2023
La circolare del Ministero della Salute dell’11 agosto scorso regola i nuovi comportamenti dei positivi. Si raccomanda, in presenza di sintomi, di restare a casa ed evitare luoghi affollati. Sempre mantenendo una particolare attenzione nei confronti dei soggetti più fragili. Ma non ci sono più misure di isolamento né di monitoraggio dei contatti. Nonostante il Covid sia ormai definito una “semplice influenza” c’è chi è preoccupato per l’incremento dei contagi a Sassari, confermato anche su scala nazionale. Le cause sono numerose: la ripresa del lavoro e della scuola, i viaggi.
Il virus muta e genera nuove varianti e tutti hanno abbandonato le mascherine, se non quando sono obbligatorie. I dati però sono ampiamente sottostimati, assicurano medici: sono pochissimi a fare il test antigenico rapido in farmacie o ospedali. Praticamente tutti si limitano al tampone fai da te. “Grazie alla vaccinazione il virus assume forme sempre più lievi, colpendo le alte vie respiratorie – conclude il rappresentante dei medici sassaresi – ma se da una parte affermare che “il virus è un’influenza” può rivelarsi un potente ansiolitico in grado di rassicurarci, dall’altra fa abbassare la guardia”. È il motivo per cui Addis suggerisce prudenza: si parla sempre un virus che, per natura, è imprevedibile.