Inquinamento del porto industriale, condannati i dirigenti della Syndial

La sentenza sull’inquinamento a Porto Torres.

Condannati a un anno di reclusione e il pagamento di 540mila euro di danni per disastro ambientale colposo per i rifiuti dello stabilimento della Syndial di Porto Torres nelle acque del Golfo dell’Asinara. La Corte d’appello di Sassari ha confermato la pena nei confronti dei tre ex dirigenti Gian Antonio Saggese, incaricato alle bonifiche, Francesco Papate e Oscar Cappellazzo, convalidando la sentenza del Tribunale di Sassari, emessa nel 2016.

La Corte d’appello ha accolto le richieste pervenute dal procuratore generale Stefano Fiori e delle parti civili, ovvero il ministero dell’Ambiente, la Regione e il Comune di Porto Torres e i titolari di un cantiere nautico del posto, che sono stati risarciti rispettivamente di 200mila, 100mila, 100mila, 50mila euro. Un risarcimento di 10mila euro a testa per danni morali sono stati assegnati, invece, alle associazioni Anpana, Lega per l’abolizione della caccia onlus, Comitato cittadino Tuteliamo il Golfo dell’Asinara, che si sono costituiti parte civile al processo.

La condanna del 2016 riguarda l’inquinamento della Darsena Veleni nel porto industriale di Porto Torres. Stando all’accusa, ingenti quantità di rifiuti pericolosi sono state scaricate nel Golfo dell’Asinara. L’avvocato delle parti civili aveva presentato la documentazione, ovvero delle istruttorie tecniche, svolte tra il 2018 e il 2020 e condotte da Arpas, Ispra, Provincia di Sassari e Comune di Porto Torres. Secondo questi documenti si è attestata la responsabilità della Syndial di inquinamento dell’area.

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