L’insegnante di Alghero si difende: “Non c’entro con la tentata evasione. Vogliono farmela pagare”.
Un insegnante 52enne di Alghero, Giovanni Pirisi, è indagato per aver, secondo la pubblica accusa, favorito la tentata evasione di alcuni detenuti dal carcere di Alghero.
I fatti si sarebbero svolti nel 2013, e Pirisi, secondo la ricostruzione del Pm, avrebbe favorito il tentativo di evasione dal carcere di Alghero. In particolare, fornendo ai detenuti alcuni attrezzi utili allo scasso e un telefono cellulare in cambio di mille euro. Il Pm ha chiesto per lui una condanna a 6 anni e 8 mesi con l’accusa di corruzione.
La difesa dell’insegnante, che lavora nell’istituto alberghiero e tiene dei corsi anche all’interno del carcere di Alghero, si basa principalmente su 3 fatti. L’insegnante è incensurato e ha una carriera immacolata. Non aveva bisogno di soldi, lavorando dentro e fuori dalla scuola. Inoltre, sarebbe vittima di una vendetta.
La sorella di uno dei detenuti, infatti, avrebbe chiesto a Pirisi, invano, di ottenere l’ammissione di suo fratello direttamente dalla classe prima alla classe terza, per ottenere dei permessi. Al diniego, sarebbe scattata la vendetta: la donna avrebbe fatto il suo nome durante le indagini per questo motivo.
Come si legge su La Nuova Sardegna, per altri imputati sono state chieste pene minori: Gojart Leba – 4 anni -, Majda Leba – 2 anni e 8 mesi -, Giovanni Antonio Serra – un anno e 2 mesi -. Chiesto il riconoscimento dell’intervenuta prescrizione e l’emissione della relativa sentenza di non doversi procedere per Dilaver Laci, Olsjon Bilishti e Lionel Unguerani.