Lockdown per i non vaccinati, le restrizioni dell’Austria preoccupano anche la Sardegna

Le nuove restrizioni di Austria e Slovenia.

Anche in Sardegna negli ultimi giorni si sta assistendo ad un progressivo incremento di contagi da coronavirus. Nessun allarme, ma anche l’Isola guarda con preoccupazione all’Austria e alla Slovenia dove vengono attuate misure ferree con limiti e restrizioni.

Il pugno duro dell’Austria.

Da oggi il lockdown per i no vax, in Austria, sarà una certezza. Mentre i vaccinati potranno condurre una vita quasi normale, agli altri sarà vietato l’ingresso nei ristoranti, hotel, luoghi sportivi e di divertimento o tempo libero, ma anche nei centri estetici.

Gli stessi non verranno sottoposti ad alcuna restrizione negli ambienti lavorativi pur essendo costretti ad effettuare quotidianamente un tampone prima di potervi accedere. Cambia anche l’obbligo della mascherina. Non più quella chirurgica, ma la Ffp2, che andrà indossata nelle attività commerciali, nelle biblioteche e nei musei. Tali restrizioni andranno avanti, nella migliore delle ipotesi, per almeno un mese.

Restrizioni anche in Slovenia.

Non solo in Austria, ma da oggi nuove restrizioni riguarderanno anche la Slovenia. Gli stop riguarderanno diversi aspetti della vita pubblica a iniziare dalle feste di nozze ai ristoranti che potranno tenere le serrande alzate fino alle 22, ovviamente in possesso della certificazione verde. Le mascherine che potranno essere chirurgiche o Ffp2. Lockdown scongiurato, ma l’apprensione resta.

Ipotesi non praticabile in Italia.

Il coordinatore del Comitato tecnico scientifico Franco Locatelli, ospite di una trasmissione televisiva, ha ricordato come la proroga dello stato di emergenza sia compatibile con la normativa attuale solo fino al 31 gennaio 2022. Per un ulteriore proroga servirebbe infatti una nuova legge. Lo stesso ha escluso anche un lockdown per i non vaccinati in Italia, ipotesi considerata “non praticabile”.

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