Vento di crisi su Nobento, Cgil: “Chiedono la cassa integrazione per 24 mesi”

Nobento

La Cgil e le condizioni della Nobento che ha chiesto la cassa integrazione

L’allarme della Cgil: “Nobento, dalle stelle alle stalle: dai proclami di azienda perfetta alla cassa integrazione e ai licenziamenti di delegati sindacali“. Il sindacato sostiene che l’azienda sembri avere una doppia vita. “Da una parte quella pubblica, con una presenza quasi esasperante sulla stampa e sui media, dove si sono susseguiti nel tempo annunci di grandi risultati. Tanti successi che hanno portato anche alla concessione della cittadinanza onoraria di Alghero all’amministratore delegato.

La Cgil: “Nobento mostra una doppia vita”

“Eppure, dall’altra parte, quella più “privata” e interna, l’azienda ha portato avanti un atteggiamento totalizzante verso i propri dipendenti – spiegano in una nota il segretario generale della Cgil-camera del lavoro Sassari, Massimiliano Muretti, e il coordinatore in caricato Fiom-Cgil Nord Sardegna, Giovanni Doppiu -. Mettendo in pratica il rifiuto più completo al confronto con i lavoratori, con i loro rappresentanti e con la Fiom Cgil, ignorando i segnali d’allarme che da più voci giungevano dai lavoratori e dalla nostra organizzazione sindacale. L’attitudine all’isolamento sociale, il rigetto verso il confronto e l’ascolto, la pretesa di non rispondere ad alcun attore sociale delle azioni intraprese, mal si sposano con la ventilata immagine di azienda modello veicolata negli ultimi anni, soprattutto se l’azienda diviene un polo lavorativo di oltre 350 lavoratori, con forti responsabilità verso il territorio, che oggi, a causa della discutibile condotta aziendale, intravede lo spettro di uno smantellamento industriale con enormi ricadute sociali sul territorio.

La prima richiesta di Cigs da 12 mesi

“La prima richiesta di cassa integrazione straordinaria, avanzata formalmente dalla Nobento il 1 agosto 2023, ha visto il respingimento da parte del Ministero del Lavoro proprio a causa dell’incapacità aziendale di portare avanti un confronto con le parti sociali, ma non solo. La richiesta di cassa integrazione straordinaria per 12 mesi all’80% per tutto il personale della Nobento, recava come motivi di crisi aziendale la modifica al bonus 110%, con la dichiarazione esplicita che in caso di mancata approvazione della stessa cassa integrazione da parte del Ministero, l’unica soluzione sarebbero stati i licenziamenti collettivi. Queste dichiarazioni, datate 1 agosto 2023, anche al tavolo ministeriale hanno segnato forti punti di incongruenza con assunzioni effettuate fino ad maggio, giugno e luglio 2023, assunzioni effettuate quando, con tutta probabilità l’azienda era ampiamente consapevole dello stato di crisi aziendale e dello spettro di licenziamenti e cassa integrazione”.

“Il percorso di mobilitazione promosso dalla Fiom-Cgil che ne è seguito ha visto l’azienda distinguersi per generare conflitto tra i lavoratori stessi e con i rappresentanti dei lavoratori, generando ostacoli anche davanti alla semplice prerogativa dei lavoratori di riunirsi in assemblea, fino a giungere, negli ultimi giorni al licenziamento del rappresentante dei lavoratori e delegato sindacale, compiendo un atto, violento, grave e intimidatorio, oltre che a nostro avviso illegittimo, che nelle sedi giudiziarie troverà giustizia e la corretta sede di confronto”.

Cassa integrazione per due anni

“Oggi, 28 agosto, al tavolo con il ministero del Lavoro, l’azienda ha confermato il solito atteggiamento, da una parte dichiara la disponibilità al dialogo e al confronto, di fatto mai praticato, dall’altra comunica che la Cigs sarà richiesta a partire dalla fine del mese di settembre, non più per 12 mesi ma bensì per 24 e che, allo scopo di rispondere ai requisiti previsti per la concessione della stessa la ristrutturazione delle linee di produzione riguarderà non solo le linee 1 e 2 a anche la 3 e la 4, precisando altresì che non ci sono possibilità per individuare altri strumenti di gestione. Su richiesta del ministero, che ha stigmatizzato il comportamento dell’azienda, l’incontro è stato aggiornato al prossimo 4 settembre”.

“Siamo davanti a una vera e propria tempesta sociale e del lavoro che si sta abbattendo su un territorio che mai ha visto una azienda arrivare, in tempi così brevi, a oltre 300 dipendenti, e che mai ha conosciuto l’impatto di una cassa integrazione straordinaria che, sembra destinata a trasformarsi in una crisi definitiva e quindi senza possibilità di ripresa a danno dell’intero territorio e di oltre 300 famiglie”.

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