La protesta lavoratori GeNa di Sassari: “A gennaio pagato solo metà stipendio”

Sit-in questa mattina all’Opera Gesù Nazareno di sindacati, politici e dipendenti.

Tutti insieme per GeNa e i suoi lavoratori. Sit-in stamattina di sindacati, politici e dipendenti all’Opera Gesù Nazareno di Sassari in occasione dell’apertura della vertenza dei lavoratori. La struttura socio-riabilitativa di via Villa Gardona, la più importante nel nord Sardegna per pazienti con disabilità psichica, naviga in acque agitate da tempo.

Le tariffe sono ferme – spiega il suo direttore Michele Marras – da undici anni. Un posto come questo- 110 ospiti, 70 residenziali più 99 stipendiati- ha costi importanti che non possiamo più sostenere”. Rette al palo, caro-bollette e adeguamento del contratto collettivo nazionale dei lavoratori, in vigore da luglio 2020, da rispettare mettono in crisi le casse dell’azienda: “A gennaio – rivela un operatore – abbiamo ricevuto solo metà dell’onorario”.

Un’iniezione di soldi è arrivata, martedì in Consiglio regionale, con l’approvazione “dell’emendamento – riferisce il progressista Antonio Piu, presente stamattina con la pentastellata Desirè Manca e l’altro progressista Gianfranco Satta – che stanzia i fondi per la copertura del 50% degli oneri a quelle strutture sanitarie non ospedaliere, Ge.Na. compresa, che hanno applicato l’adeguamento contrattuale”. Una boccata d’ossigeno voluta da tutta la Commissione Sanità regionale i cui effetti positivi non dureranno però a lungo senza interventi più drastici. Per questo Cgil-Cisl-Uil chiedono all’assessore della Sanità Mario Nieddu l’apertura di un tavolo regionale sulle tariffe: “La mobilitazione non si ferma – annuncia Antonio Monni della Cisl, affiancato da Antonio Canalis della Cgil e Augusto Ogana della Uil – finché non otterremo risposte”.

Lo stesso Monni pone anche l’accento sull’importanza delle strutture assistenziali nel sassarese, negli ultimi tempi messe alla prova tra Rizzeddu e Ploaghe. E con il rischio che pure GeNa, tra l’altro uno dei due centri accreditati in Regione per la presa in carico delle persone con autismo, si trovi a non sapere come tirare avanti: “Con l’adeguamento del contratto dei lavoratori – sottolinea ancora Marras – avremo un incremento di spesa di 22mila euro”.  

Ora si attende che si sblocchi la delibera regionale del febbraio 2020 ferma fino al 31 marzo, termine ultimo dell’emergenza sanitaria, che riassegna le tariffe giornaliere per paziente secondo nuovi parametri oggettivi. Insomma, la strada è ancora lunga ma non si ha alcuna intenzione di fare un passo indietro: “L’Opera Gesù Nazareno – conclude Michele Marras – esiste dal 1955 ed è un vanto per la città di Sassari”. Che non può proprio permettersi di perderla.

Condividi l'articolo