La Sardegna si salva dalla zona arancione, i parametri da tenere sotto controllo. La situazione di Sassari

La situazione dei contagi da coronavirus a Sassari.

La Sardegna resta in zona gialla nonostante il continuo incremento di contagi da coronavirus. Numeri che appaiono significativi e non preoccupano però l’Istituto Superiore di Sanità e il ministero della Salute che, in seguito al monitoraggio delle regioni, hanno evidenziato come l’isola sia un’area relativamente felice. Inoltre l’indice Rt, che indica il tasso di contagiosità del virus, è calato da 1,24 a 1.

Se il governo sembra galleggiare tra indecisioni politiche e scientifiche, non altrettanto si può dire del sindaco di Sassari, Nanni Campus. Ieri il comune ha superato la soglia dei 500 residenti positivi. Un dato che ha spinto il primo cittadino ad emettere ulteriori restrizioni. E’ fatto divieto assoluto di fermarsi su marciapiedi, slarghi, piazze, scalinate e in ogni altro spazio pubblico in gruppi superiori alle quattro persone, se non conviventi, anche se con mascherina regolarmente posizionata. Una prescrizione dettata dalla volontà di “non imporre anche a tutti gli altri passanti di dover rischiare l’esposizione a possibili concentrazioni di aerosol respiratorio potenzialmente infettivo”. 

Il nuovo Piano regionale contro il coronavirus: a Sassari altri 545 posti letto. “Indice Rt tra i più bassi d’Italia, ora invertiamo la curva”

Per fronteggiare l’emergenza è scesa in campo anche la Regione. Su disposizione dell’assessorato regionale alla Sanità, a Sassari verranno allestiti ulteriori 545 posti letto che verranno gestiti dall’Ats in collaborazione con l’Aou, per un totale di 848 posti. Ad oggi, complessivamente, sono 392 i letti distribuiti nelle aziende sanitarie della Sardegna.

Sotto la lente dell’Istituto Superiore di Sanità, e del ministero della Salute, oltre l’indice Rt, restano anche gli indicatori di rischio, che sono suddivisi in tre ambiti. Il primo misura la capacità di raccolta dati delle singole regioni, a partire dal numero dei casi sintomatici notificati ogni mese fino al numero di Rsa in una lista di controllo con almeno una criticità. Qualora, anche in Sardegna, si dovesse superare il 30%, a quel punto per l’isola scatterebbe l’allerta con il rischio di finire in zona rossa.

Il secondo ambito, invece, si riferisce alla capacità di testare tutti i casi sospetti e di garantire adeguate risorse per tracciamento, isolamento e quarantena. Il terzo ambito, infine, verifica la tenuta dei servizi sanitari, il numero di nuovi focolai, e gli accessi al pronto soccorso per coronavirus che non devono superare il 50%. Ma anche il tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva, la cui soglia di allerta è stata stabilita dal ministero della Salute al 30%, il tasso di occupazione dei posti letto nei reparti ordinari la cui soglia è il 40%, e l’indice Rt che misura la velocità di trasmissione del contagio.

Condividi l'articolo