Bambini e influenza, i medici di Sassari: “Tanti contagiati, attenzione al Natale”

Anche a Sassari l’influenza colpisce i bambini. Parla Nicola Addis

Mascherine e vaccini sembravano riguardare il passato, ma secondo l’Ordine dei medici di Sassari sono le uniche armi contro l’influenza che sta colpendo principalmente i bambini. Sì, perché stavolta sono loro nel mirino: sono i più piccoli che stanno perdendo giorni di scuola, chiusi in casa con la febbre. Tante le famiglie coinvolte e tante quelle che temono uno sgradito regalo di Natale. “Sta colpendo soprattutto i bambini perché non erano mai venuti a contatto con forme influenzali – spiega il presidente dell’Ordine dei medici di Sassari, Nicola Addis -. Gli adulti nel tempo ne hanno avuto e hanno un po’ di immunità mentre i bambini non l’hanno mai avuta. In questo momento, oltretutto, stanno diventando serbatoi del virus e poi la porteranno ad adulti e anziani”.

Vaccini e mascherine, ancora una volta

“L’invito alla vaccinazione è indispensabile: gli adulti in ogni caso, ma è meglio interessare anche i bambini”, spiega Addis, che ricorda anche l’importanza della mascherina. “Per due anni l’influenza non si è sviluppata. Si propaga attraverso il respiro, ma con la mascherina abbiamo tenuto lontana influenza e altri virus respiratori”. Adesso sono in pochi a resistere e sopportarla ancora. “Non la sua quasi nessuno, ma basta un influenzato che tossisce in pullman, in treno o in aereo che i rischio sono elevati perché è molto contagiosa – precisa il leader del medici sassaresi -. Con l’uso che si fa del termine ‘influenza’ si tende a considerarla di poco conto e sminuirne la portata, ma le influenze hanno sempre fatto milioni di morti”.

Natale a rischio

L’ultimo consiglio del presidente dell’Ordine dei medici riguarda i rischi di Natale. “Prima l’influenza arriva atra gennaio e febbraio, a Sassari invece sta già circolando molto e non sappiamo cosa succederà a Natale – conclude Nicola Addis -. Per questo consiglierei di stare attenti nei momenti di festa e convivialità che ci aspettano e provare a mantenere un po’ d’attenzione, soprattutto in presenza di persone anziane o con patologie”

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