Sassari rischia di perdere il campus universitario

Il sindaco Campus teme che Sassari perda i 28 milioni di euro per il campus universitario.

Campus universitario di Sassari a rischio. Ad affermarlo, in consiglio comunale, il sindaco Campus rispondendo a un’interpellanza del capogruppo dem Fabio Masala relativa al ritardo ormai cronico, in tema di sviluppo e progettazione del futuro, tra capo di sopra e di sotto dell’isola. Tra le cause della crescente faglia l’incapacità, a detta del primo cittadino, di spendere, in passato, i finanziamenti ricevuti da parte del capoluogo turritano su opere come, ad esempio, Sirio, e l’assenza di assessori, nell’attuale giunta Solinas, che siano espressione del territorio sassarese. E proprio su un’opera fondamentale per la città sta per consumarsi un deja-vu stigmatizzato ieri dal leader civico: “Sassari ha perso venti milioni di euro, anni fa, per il campus universitario perché non ci si è messi d’accordo su dove farlo“.

Ora i 28 milioni stanziati per realizzare la struttura, dopo lo stop imposto dalla soprintendenza ai lavori nell’area di San Lorenzo per il ritrovamento di importanti reperti archeologici, rischiano di svanire di nuovo nel nulla. I tempi, infatti, per la presentazione di un nuovo progetto sono vincolati da una vicina scadenza, il 31 dicembre 2022, data in cui ci dovrà essere l’aggiudicazione della gara d’appalto per i lavori e, in particolare, dall’individuazione di un luogo adatto per la Casa dello studente. Campus afferma in Aula di aver offerto “in comodato d’uso gratuito l’area della colonia campestre pur di non perdere quei soldi“, denari che ora “potrebbero finire a Olbia“. Il primo cittadino tuona: “E’ finito il tempo dei soldi scippati” individuando, senza nominarli, i possibili responsabili del potenziale fallimento del campus. “Se succederà ci sarà qualcuno – punta il dito il sindaco – che politicamente dovrà pagare e non potrà che essere il decisore politico“.

Il rettore dell’Ateneo sassarese, Gavino Mariotti, esprime “enorme preoccupazione” ma sottolinea che la decisione spetta all’Ersu. “Quando è sfumata l’ipotesi San Lorenzo, nel giro di una settimana abbiamo presentato un altro progetto per l’uso dell’ex Brefotrofio“. Uno spazio ideale, di un ettaro e senza vincoli architettonici, a due passi dal polo di medicina e agraria e che potrebbe ospitare migliaia di studenti. “Se non va bene quello se ne scelga un altro ma lo si faccia presto” dichiara Mariotti che poi ringrazia il sindaco per l’offerta della colonia campestre. Il discorso è però ampio e il Magnifico lo chiarisce a chiare lettere: “L’Ersu investe su servizi come gli alloggi e i trasporti. Ma se questi vengono a mancare, se cala la quantità e la qualità, la nostra università, al momento tra gli atenei più ricercati, rischia un declassamento”. E insieme all’università la città di Sassari che potrebbe perdere, per l’ennesima volta, un’occasione di crescita.

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