Silvio, soccorritore-artista di Sassari: “Il mio amore per la musica tradizionale”

L’intervista al cantante Silvio Cosso.

Silvio Cosso è un 25enne di Sassari. Fin da piccolo ha iniziato ad appassionarsi alla chitarra grazie al nonno materno. Figlio e nipote di musicisti, ha percorso la strada musicale prevalentemente da autodidatta. Fa parte di un nuovo gruppo folk locale, messo in piedi non solo da lui ma anche dal migliore amico Emanuele Manca, appassionato dello stesso genere. Attualmente Cosso è operatore sanitario in una cooperativa che svolge servizio per il 118.

Silvio, quando nasce la sua passione per la musica?

“È una passione che ho sin da bambino. In famiglia la musica era già presente, da parte di mio nonno insegnante e mio padre violinista. Tutto però iniziò quando il mio nonno materno, patito anche lui per la musica, soprattutto per quella folk tradizionale. Mi regalò la mia prima chitarrina, avevo 3 anni. Per me era un gioco, vedevo lui che cantava le serenate a mia monna e strimpellavo”.

Da quel momento la passione è diventata sempre più forte.

“Sì. Tant’è che poi, crescendo, iniziavo a toccare anche chitarre di un certo tipo. Già all’arrivo in prima media arrivai con una discreta conoscenza degli accordi e con una chitarra, che all’epoca era il top di gamma, della marca Ibanez. La passione mi ha spinto a continuare a studiare e ancora oggi, credo di essere in continua evoluzione. Definisco la musica il mio primo amore, non a caso”.

Con umiltà è riuscito a farsi conoscere a Sassari, la sua città.

“Ha detto bene, grande umiltà. Credo sia il primo ingrediente alla base, è fondamentale. Non mi ha mai neanche sfiorato minimamente il pensiero di essere ‘arrivato’, e tutto ciò che faccio ha un unico e solo carro trainante, ovvero la passione“.

Le ambizioni?

“Beh, sicuramente ho alcuni progetti ancora in fase di creazione, qualche collaborazione con amici artisti locali, perché credo molto che ci siano alcuni ragazzi, nella nostra città, che hanno del potenziale e potrebbero davvero fare la differenza. Ma l’amore per la musica tradizionale popolare sarda, sassarese e corsa è un mio punto fisso, per cui sicuramente ho anche il desiderio di potermi fare strada in quell’ambito, sempre in punta di piedi. Dopodiché, ti dico, lavorare duro con il gruppo di cui sono parte, il Gruppo Folk Pà Casu, per poter anche innovare e spaziare su altri generi oltre alla musica folk tradizionale“.

Quanto è importante raggiungere una propria identità?

È essenziale cercare una propria identità. Ed è quello che poi fondamentalmente ti porta ad essere unico in quello che fai, o meglio, in come lo fai. Ma soprattutto serve per poter avere una continua e costante crescita personale, sia a livello caratteriale che, ovviamente, a livello musicale.

Se dovesse consigliare un’artista che vuole dedicarsi alla musica, cosa gli direbbe?

“Bella domanda questa! Gli direi di lasciar perdere! Scherzo ovviamente, credo lo si capisca. Probabilmente gli direi semplicemente di essere se stesso, ricordandogli di avere tanta pazienza per tutte le volte in cui il risultato non sarà quello che si aspettava. Tanto lavoro e molta costanza. Ma soprattutto l’amore e la passione devono essere al primo posto, senza non si fa niente nella musica e nella vita quotidiana in generale”.

Chi è Silvio Cosso.

Nato ad Ozieri il 30 maggio 1997 e cresciuto a Sassari, inizia già da piccolo ad appassionarsi alla chitarra grazie al nonno materno. Figlio e nipote di musicisti, percorre la strada musicale prevalentemente da autodidatta. Crescendo si avvicina alla musica tradizionale della propria città e della Sardegna intera, la quale gli da la possibilità di iniziare ad esibirsi con alcuni gruppi folk locali. Avente la passione per il canto correlata a quella per lo strumento diventa membro di un Coro Popolare Sardo e di un coro tradizionale a 4 voci (Cuncordu de s’Addolorata). Nel 2017, partito a Padova per lavoro incontra un collega, anche lui cantante, con il quale collabora per vari brani di musica leggera con il suo strumento e la propria voce. Tornato nella sua amata terra nell’agosto 2019 riprende dunque le attività messe da parte per via della partenza. Ad oggi fa parte anche di un nuovo gruppo folk locale, messo in piedi non solo da lui ma anche dal migliore amico Emanuele Manca, appassionato dello stesso genere.

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