Nessun caos al Pronto soccorso di Sassari? I fatti smentiscono l’Aou

pronto soccorso Sassari

I problemi al Pronto soccorso di Sassari.

Ci sono problemi al Pronto soccorso dell’ospedale civile Santissima Annunziata di Sassari e se l’Aou cerca di negarlo le conferme arrivano dai diretti interessati.

Nessun caos secondo il direttore del Pronto soccorso.

Nessun caos al Pronto soccorso di viale Italia, nessun problema logistico e, ancora, nessuna fila di ambulanze nell’area esterna in attesa di ‘sbarellare‘ i pazienti”, si era apprestato ad affermare il direttore del Pronto soccorso dell’Aou, dottor Paolo Pinna Parpaglia.

Il dirigente medico, con una lunga esperienza all’interno del Pronto soccorso e della Medicina d’urgenza del Santissima Annunziata, ha preso servizio nella struttura lo scorso 18 gennaio, mentre fino a pochi giorni prima a dirigerlo era il dottor Stefano Sau che, proprio in quella data, aveva rassegnato le dimissioni dall’incarico per una serie di contrapposizioni, con contrasti di vedute sul comparto più delicato e sotto pressione dell’intera isola.

La precisazione del dottor Parpaglia.

“È importante sottolineare ancora – aggiunge Paolo Pinna Parpaglia – che nessun paziente è stato inviato dalla nostra ad altre strutture del territorio. Al contrario proprio ieri, come tutti gli altri giorni, sono arrivati al Pronto soccorso di Sassari diversi pazienti provenienti dal territorio, e da altri distretti, e tutti hanno ricevuto l’assistenza adeguata”.

La smentita dei pazienti.

“Nei giorni scorsi mio zio, anziano e gravemente ammalato, è stato trasportato in ospedale ad Alghero – fa sapere la giovane, residente in un paese vicino Sassari -. Ci è stato detto che al Santissima Annunziata non c’era posto, quindi siamo andati all’altro ospedale civile, senza passare da Sassari. Arrivati lì, zio è stato visitato e successivamente dimesso perché non vi era lo specialista. Questo modo di fare è davvero vergognoso”.

Sempre pochi giorni fa un caso analogo si era registrato in un altro paese vicino Sassari. Come nel caso dell’anziano, il paziente era stato trasferito ad Alghero. E così, mentre l’Azienda ospedaliero universitaria cerca di salvare il salvabile, a smentire le affermazioni dell’Aou ci pensano i parenti dei diretti interessati.

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