Il questore gli vieta l’uso del cellulare a Sassari, il caso finisce alla Corte Costituzionale

Il caso sarà discusso dalla Corte Costituzionale.

Si esprimerà la Corte Costituzionale sul divieto imposto dal questore sull’uso del telefono, appellandosi al codice delle leggi antimafia e di prevenzione.

La richiesta era stata fatta dal Tribunale di Sassari – e poi dalla Cassazione -, esprimendo dei dubbi sul fatto che il divieto sia affidato al questore e non alla magistratura. Secondo il tribunale si pone in contrasto con l’articolo 15 della Costituzione, che definisce inviolabile la libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione. L’articolo stabilisce, infatti, che un provvedimento simile può avvenire soltanto per atto motivato dalla autorità giudiziaria della Costituzione.

La Suprema Corte si è espressa accusando il Codice antimafia anche per la mancata previsione della durata massima dei divieti imponibili, mediante l’avviso non scritto da parte del questore. Entrambi contestano anche la violazione dell’articolo 3 della per “disparità di trattamento contro i destinatari delle misure di prevenzione personali”, applicate dall’autorità giudiziaria. La Cassazione è in accordo che l’aver attribuito al questore il potere di vietare l’uso dei telefoni è lesivo della libertà di comunicazione e della libertà di espressione e vìola i principi stabiliti dalla Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il 18 ottobre si terrà la discussione in udienza pubblica.

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