Ossi piange nonno Dore, amava i canti sardi e la poesia

Lutto a Ossi per la morte di Antonio Dore.

Lutto a Ossi per la scomparsa, a 83 anni, di Antonio Dore. Grande lavoratore dall’età di 9 anni, sia in campagna, che in cementeria, ha prestato servizio anche nell’impresa edile Solinas. Si sposò il 2 gennaio del 1965 con la donna che sarebbe stata l’unico grande amore e dalla quale ebbe due figli, un maschio ed una femmina. Aveva un cuore grande. Rientrava a casa soprattutto il fine settimana e andava in campagna a zappare, fare orti, potare gli oliveti, inoltre costruiva cestini con polloni d’olivo.

“Nonno è stato una persona semplice come tanti – lo ricorda il nipote Antonio Ruiu -. Con nonna è stata una grande storia d’amore nata nella stessa via in quanto abitavano difronte. Tanto è che le faceva la serenata dalla finestra e lei lo aspettava sempre a quell’ora. Pian piano costruirono la loro casa dove attualmente abito io e mio zio”.

Premuroso con la famiglia, non ha mai fatto mancare niente. Era un estimatore dei canti sardi e della poesia. “Mi incoraggiò molto quando divenni poeta ed era il mio primo fan. Mi sgridava se notava che l’abito tradizionale sardo lo indossavo male. Se oggi sono ciò che sono in parte lo devo a lui e nonna. Sono cresciuto con loro e di questo non posso che dirgli grazie“.

La poesia del nipote Antonio ai nonni.

A Nonnos Mios
Antoni e Maria

Tantu est bistadu s’amore,
E cantos basos azis dadu.
Infinidu bos siat su lugore,
In s’amenu chelu meritadu.

Chi siet a notte o manzanu,
Penso a cando minoreddu.
Istrinta mi tènizis sa manu,
Lassadami sende giovaneddu.

Perenne brujet sa lampana,
Colorida una Rosa piantina.
In sa fritta lastra marmarina,
Sos affettos postu bos ana.

A su toccu de onzi campana,
Bos arrivet su Saludu meu.
No bos nego chi mi mancan(a)
Ma in manos sian de Deu(s).

Antonio Ruiu

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