Il medico va in pensione e i pazienti restano soli: l’allarme anche a Ossi

Il medico di Ossi è andato in pensione.

Da qualche tempo le attività assistenziali sanitarie di Ossi, sono state significativamente depotenziate, a causa della mancanza del medico, andato in pensione e non sostituito. Attualmente, la fruizione del servizio è garantita nella sola mattinata del venerdì, mentre i restanti giorni della settimana è necessario rivolgersi alla sede di Sassari, a Rizzeddu. Viene così a mancare sostanzialmente, la continuità assistenziale territoriale del servizio, indispensabile per le comunità locali, specie per quella fascia di popolazione che risente delle difficoltà negli spostamenti, come ad esempio gli anziani.

Da quanto appurato, il servizio svolto presso la sede di Ossi è sempre stato improntato all’efficienza, andando incontro alle esigenze dei cittadini del paese e di quelli limitrofi, garantendo prestazioni continue, puntuali e senza lunghe attese, con cortesia e disponibilità, maturando nel tempo anche il ruolo di riferimento per altre esigenze sanitarie, mettendo in contatto il cittadino con altri servizi della Asl.

A causa della problematica e spinti da comprensiva preoccupazione, nei comuni di Ossi, Tissi, Usini, Muros, Cargeghe, Florinas, Ploaghe e Codrongianos è stata promossa nei confronti della ASL n. 1 di Sassari una raccolta di firme per segnalare le difficoltà patite dal territorio.

Sulla questione, a firma del consigliere regionale Gian Franco Satta dei Progressisti, è stata presentata un’interrogazione al presidente della Regione e all’assessore regionale della Sanità. La richiesta di chiarimenti mira a conoscere quali siano le ragioni per cui si sia deciso di depotenziare il servizio, nonostante risulti efficiente e perfettamente funzionale a tutto il territorio, accentuando piuttosto quello di un grosso polo urbano. Piuttosto, si richiede alla giunta, anche in ottica di salvaguardia dei piccoli comuni e di lotta allo spopolamento, un impegno a mantenere pienamente operativo il centro, cogliendo anche l’occasione per potenziarlo e offrire così agli abitanti dell’area un segnale di vicinanza e attenzione istituzionale alla tutela dei servizi pubblici decentrati, fattore determinante in fase di valutazione di permanenza o trasferimento abitativo.

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