Le incomprensioni con il suocero, il lavoro e i figli: chi è l’omicida di Porto Torres

Chi è Fulvio Baule, l’uomo che ha ucciso l’ex suocero a Porto Torres.

“Era un bravo ragazzo, dedito al lavoro e ai figli”. Una testimonianza che stride con quanto avvenuto ieri sera, a Porto Torres, quando Fulvio Baule, 40enne di Ploaghe, ha ucciso l’ex suocero, Dino Saladino e massacrato a sprangate sia l’ex compagna, Ilaria Saladino, che l’ex suocera, Caterina Mancusa.

Considerato un bravo ragazzo.

L’uomo, che lavorava come muratore, era incensurato. Mai nessun problema con la giustizia, ancor meno con i conoscenti. “Era un bravissimo ragazzo – commenta una vicina di casa di Baule -. Amava i suoi due figli e non era capace di far male ad una mosca. Non capiamo cosa sia potuto accadere”.

Le incomprensioni con l’ex suocero.

Negli ultimi mesi i rapporti con la ex compagna, ma soprattutto con l’ex suocero, non erano dei migliori. Più volte Baule aveva raccontato di incomprensioni con Saladino. Legami al limite, che avevano suggerito alla coppia una separazione.

La separazione.

Avviate le pratiche di separazione, congiuntamente si era deciso di restare nella casa di Ploaghe. Tuttavia, per motivi di lavoro, Ilaria Saladino si fermava a Porto Torres, nell’abitazione dei genitori. Ragion per cui a Baule era stato concesso di vedere i figli, due gemelli, un maschietto e una femminuccia, il martedì e il giovedì.

Il lavoro.

Il lavoro da muratore, tuttavia, spesso porta le persone a restare fuori in orari proibitivi rispetto a quelli concessi dal giudice per vedere i propri figli. Per questo le visite si erano limitate a soltanto due volte al mese. Fastidi covati probabilmente a lungo, che ieri hanno scatenato la follia omicida.

Le condizioni delle donne.

Nel frattempo le donne restano ricoverate in gravi condizioni nel reparto di Rianimazione dell’ospedale civile Santissima Annunziata. Costrette al coma farmacologico, saranno cruciali le prossime 48 ore. Ore di attesa e speranza ridotta al lume.

I capi d’imputazione.

Nei prossimi giorni, invece, è prevista l’udienza di convalida. Ancora non è stata decisa una data, ma è probabile che si possa tenere mercoledì. Al momento l’imputazione è quella di omicidio e lesioni plurime aggravate. Per l’uomo, difeso dall’avvocato Nicola Lucchi, che lo ha raggiunto nella notte in caserma, verrà richiesta una perizia psichiatrica.

L’interrogatorio.

Sull’interrogatorio viene tenuto il massimo riserbo. Certo è che l’uomo, messo alle strette, si è detto collaborativo e ha confessato. Da una sommaria ricostruzione, parrebbe che l’uomo fosse arrivato a Porto Torres per consegnare i bambini alla madre. Lì sarebbe nato l’ennesimo alterco che, udito dal padre della Saladino, sarebbe sceso, in pigiama e pantofole, per difendere la figlia. Poi il raptus di follia e la presa di una spranga che ha posto fine alla vita dell’ex suocero e ferito gravemente sia l’ex compagna che l’ex suocera.

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