Vaccini, variante Delta e turisti: le incognite che preoccupano la Sardegna

Le incognite per la Sardegna.

Il turismo in Sardegna è pronto a ripartire. In questo periodo, nonostante l’incertezza dei contagi con la variante Delta, il settore turistico si è formato per affrontare al meglio il periodo estivo. Nel frattempo si spinge sulla campagna vaccinale, ma non senza difficoltà e con la preoccupazione che l’ex variante indiana possa contagiare soprattutto i più giovani.

Il turismo in sicurezza.

Nel periodo tra maggio e giugno numerosi lavoratori hanno partecipato ai corsi di formazione per affrontare in completa sicurezza il turismo nel periodo estivo. Complessivamente hanno partecipato ben 880 iscritti di cui 223 lavoratori. Ampia anche la partecipazione ai corsi sul primo soccorso, che si sono tenuti a Sassari, Olbia, Nuoro, Oristano e Cagliari. L’obiettivo è stato quello di formare i lavoratori, e non, alla sicurezza nei posti di lavoro. Soprattutto ora che la curva epidemiologica si è abbassata, nonostante vi sia un repentino incremento di casi.

I problemi nella campagna vaccinale.

Il commissario di Ares-Ats Sardegna, Massimo Temussi, nelle scorse ore ha lamentato la scarsa disponibilità di vaccini e le circa 40mila persone incerte che non si riesce a convincere e che dovranno ricevere la prima o seconda dose. Va meglio per i giovani che stanno aderendo in massa al sito delle Poste, ma i primi appuntamenti disponibili sono a settembre. Avendo più dosi si potrebbe premere l’acceleratore, ma restano in forse le ulteriori fiale in arrivo di AstraZeneca e Pfizer.

La variante Delta rischia di prevalere.

C’è anche il rischio che la variante Delta possa diventare prevalente in Sardegna. I sequenziamenti dei tamponi effettuati iniziano a dare il senso di quanto sta avvenendo e si guarda con preoccupazione ai principali focolai che stanno interessando l’isola. Ad Usini, in provincia di Sassari, e a Serrenti, nel Sud Sardegna. Dal laboratorio dell’Aou di Cagliari si è evidenziato come la maggior parte dei contagiati fossero di rientro dalle vacanze all’estero, ma preoccupa il fatto che l’età media dei contagiati è sotto i 30 anni.

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