Allarme criminalità in centro a Sassari: “Non possiamo aspettare il morto”

L’allarme criminalità nel centro storico di Sassari.

L’allarme criminalità nel centro storico di Sassari è un problema vecchio e sempre nuovo. L’ultimo episodio risale a qualche giorno fa quando si è verificato un accoltellamento a pochi passi da piazza Tola e segue una serie di risse, che si sono verificate nella parte bassa del corso Vittorio Emanuele e nei pressi del vecchio Mercato Civico.

Strade sicure nel centro storico.

“Non possiamo aspettare il morto per avere sicurezza nel centro storico – afferma il consigliere comunale di Fratelli d’Italia, Daniele Deiana -. Una mia proposta era quella delle telecamere partecipate, la cui proprietà è del privato e la gestione della polizia locale. La zona, tuttavia, secondo il prefetto non è adatta per l’operazione Strade Sicure. Non ci sarebbero i numeri, ma nel frattempo la situazione è ingestibile”.

Poche forze in campo.

Gli accoltellamenti, com’è noto, possono avvenire ovunque, ma sul centro storico, come dimostrano diverse statistiche, avvengono più frequentemente. Soprattutto tra bande di diverse etnie. “Sia l’illuminazione che la conformazione della parte storica rende più facile commettere alcuni reati – è il parere del consigliere Marco Dettori di Futuro Comune -. Le forze dell’ordine sono presenti e gli arresti sono frequenti. Purtroppo dobbiamo fare i conti con la scarsità di risorse e forze pubbliche. D’altronde non ci si può concentrare solo nel centro storico, ma anche in altre zone“.

Il futuro del cuore della città.

Per il centro storico sono state giudicate idonee e finanziate proposte per un totale di oltre 30 milioni di euro. “Il progetto relativo al centro storico prevede un altrettanto storico risultato: il restauro conservativo dell’ex Hotel Turritania. Intervento atteso da decenni che si realizza con un recupero funzionale dell’edificio, che vedrà al suo interno appartamenti per uso sociale e allestimento di servizi urbani ad uso collettivo, tra cui una preziosa terrazza panoramica. Nello stesso finanziamento rientrano anche il restauro di 6 edifici pubblici che si completano con l’acquisizione di edifici privati da utilizzare per uso abitativo, ed infine il recupero e l’arredo di spazi pubblici tra cui anche l’area di Porta Sant’Antonio“.

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