Sassari e le elezioni comunali dopo Campus.
Sassari si prepara al dopo Campus ed entra nel vivo delle elezioni comunali. Un nuovo progetto civico chiamato “Noi per Sassari” si propone di mantenere la continuità dell’amministrazione di Palazzo Ducale degli ultimi cinque anni. Con un logo già definito e una data stabilita per l’avvio della campagna elettorale – il 3 aprile alle 18.30 presso il Teatro Astra – si prepara a formalizzare la candidatura di Nicola Lucchi alla successione di Nanni Campus, l’attuale sindaco che nel 2019 ha guidato il raggruppamento che ha sfidato il centrodestra ufficiale, battuto poi dal centrosinistra e escluso dal ballottaggio a causa delle cinque sigle dissidenti sostenute da Campus.
Della coalizione che ha sostenuto Paolo Truzzu come governatore, solo Sardegna al Centro 20Venti ha deciso di continuare con il progetto civico. Questo non sorprende, considerando che Antonello Peru, consigliere regionale e uno dei leader del partito centrista, è un forte sostenitore di Campus e della sua amministrazione. Nicola Lucchi, avvocato e già assessore all’Urbanistica e allo Sviluppo turistico nella prima giunta di Campus tra il 2000 e il 2005, ha prevalso sulla concorrenza interna nonostante l’appello all’unità del centrodestra fatto pochi giorni fa da Gavino Mariotti, rettore dell’Università di Sassari, che era anche considerato un possibile candidato sindaco per Fratelli d’Italia e soci.
Venerdì la coalizione regionale si riunirà per cercare di accelerare i tempi riguardo a Sassari, dove l’attività frenetica dei civici richiede decisioni rapide, e riguardo a Cagliari e Alghero. A Sassari, prima di discutere dei nomi, è necessario completare il dialogo con la Costituente per Sassari dell’ex magistrato Mariano Brianda, candidato sindaco del Pd nel 2019. Tuttavia, il campo largo aspetta di capire anche le intenzioni di Progetto Sardegna, il cui percorso di rifondazione e riorganizzazione nei territori ha compiuto un importante passo avanti domenica scorsa a Milis: c’è spazio per un cammino comune? La risposta spetta a Renato Soru e ai suoi, ma molto dipenderà dal metodo di selezione del candidato sindaco. Alcuni partiti dell’alleanza non escludono più l’ipotesi di primarie.
Durante il vertice, si è concentrati sul metodo di lavoro per proporre un’idea forte, chiara e innovativa per le città che andranno al voto e per l’area metropolitana di Sassari. Saranno attivati dei tavoli tematici per elaborare le questioni individuate e valutare le priorità di governo, procedendo quindi alla finalizzazione del programma elettorale.
Le scelte riguardanti Sassari sono collegate alle trattative per la giunta regionale e al candidato sindaco di Cagliari, ma soprattutto a quelle su Alghero. Nella Riviera del Corallo, il centrosinistra sembra orientato ad andare al voto con uno schieramento più classico e meno sperimentale, dopo aver valutato di formare una coalizione moderata con alcune forze del centrodestra. Il candidato sindaco più gradito tra i papabili è Raimondo Cacciotto, ex vicesindaco ed ex consigliere regionale, nonché consigliere comunale di minoranza e punto di riferimento dei Rossoverdi.
Aria di elezioni anche ad Alghero.
Ad Alghero, sembrerebbe che la situazione sia già decisa: nonostante le critiche rivolte da molti partiti per aver reso difficile la vita all’amministrazione in carica e al sindaco Mario Conoci, l’ex sindaco ed ex consigliere regionale Marco Tedde, leader locale e dirigente nazionale di Forza Italia, ha dimostrato di godere ancora di un ampio consenso durante le recenti elezioni regionali. Di conseguenza, nonostante i chiarimenti e le condizioni che dovranno essere affrontate, il suo nome è il più accreditato all’interno di una coalizione che, tranne Forza Italia e i Riformatori, ha subito un pesante ridimensionamento a seguito delle elezioni regionali del 25 febbraio.