“Non guardateci solo come medici ed infermieri, vi racconto qual è la mia vera paura per il coronavirus”

La lettera di un’operatrice socio sanitaria di Sassari che sta affrontando questi giorni difficili dell’emergenza coronavirus.

A cosa stai pensando? Questa scritta è sempre stata lì, quando aprivo Facebook era la prima cosa che leggevo, ma non ho mai sentito la necessità di rispondere a questa domanda. Oggi alla 01:00 di notte voglio rispondere, perché le cose a cui penso sono tante.

Faccio parte di quella categoria di persone che spesso ho sentito chiamare Angeli, Eroi, e forse per molti lo siamo veramente, ma noi siamo solo persone come voi, padri, madri, figli, zii, amici. Facciamo questo lavoro perché migliorare la qualità della vita di chi sta male è la più grande soddisfazione che si possa provare. Questi sono giorni difficili. Non perché il nostro lavoro sia cambiato. È sempre lo stesso e noi vorremmo farlo come lo abbiamo fatto sino ad oggi. Ma non è cosi ho paura, abbiamo paura perché sappiamo che stiamo combattendo una guerra senza armi siamo indifesi, come?

Noi operatori sanitari a prescindere dalla mansione che ricopriamo, abbiamo bisogno di difenderci, e questo lo facciamo con i famosi dispositivi di sicurezza che tanto avete sentito perlare in tv in questi giorni, non ci sono, non si trovano, stiamo facendo tutto il possibile per procurarli, queste sono le risposte che ci vengono date le stesse che sentite in tv. Nel frattempo? Si va lo stesso a lavoro. Il mio pensiero va a tutto il personale che nel compiere il proprio lavoro disarmate sono cadute, sono state ferite.

Il mio pensiero va a voi ora. Non guardateci solo come medici, infermieri, oss, ausiliari o personale che si occupa delle pulizie, ma guardateci come vostra madre, sorella, amica come vostro padre, fratello, amico. Guardateci con questi occhi e forse anche voi proverete la nostra stessa paura nel rientrare a casa, per i nostri figli, genitori e per tutte le persone a cui vogliamo bene. La paura di portare questo male alle persone che amiamo. Ora chiediamo a voi di mogliorare la nostra qualità di vita. State a casa, mettetevi la mascherina i guanti. Fate tutto il possibile. Grazie.

Sono un oss
Sono una mamma
Sono una figlia.

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