L’Ersu non pubblica il bando del prossimo anno accademico, studenti di Sassari nel caos

Il bando dell’Ersu di Sassari.

C’è ancora incertezza sulle manovre che l’ERSU di Sassari attuerà in vista dell’anno accademico 2020/2021. Ad oggi, infatti, non è stato pubblicato alcun bando di concorso per le borse di studio e servizi abitativi, probabilmente in virtù del fatto che l’emergenza sanitaria costringerà l’Ente a prendere delle misure adatte per fronteggiare l’emergenza sanitaria.

I dubbi maggiori riguardano, soprattutto, i crediti che ciascuno studente dovrà aver conseguito per poter avere accesso ai benefici. Le recenti direttive regionali hanno stabilito che ogni Ente debba stilare un bando “normale”, ovvero destinato agli studenti che hanno conseguito regolarmente i crediti formativi necessari all’accesso ai benefici, ed un “Piano B”, destinato a coloro che, per ragioni legate ai disagi della didattica a distanza, non siano riusciti a sostenere tutti gli esami necessari per l’accumulo di tali crediti. È previsto, inoltre, un “bonus covid”, ovvero una piccola somma di crediti bonus che possono essere utilizzati dallo studente che ne avrà bisogno per raggiungere la quota richiesta. Inoltre, bisogna ancora capire se il tetto minimo dei crediti per ciascun anno subirà un abbassamento rispetto a quello attuale.

Altro punto cruciale è quello riguardante la gestione delle camere doppie, sparse nelle varie strutture. Sui quasi 560 posti letto messi a disposizione, circa 150 fanno parte di stanze doppie, quindi potenzialmente non assegnabili per ragioni di sicurezza, come già aveva fatto sapere l’Ente nei mesi scorsi.

La mensa universitaria, chiusa già a partire dal mese di marzo, opera soltanto nella struttura di via dei Mille. Pertanto sarà molto difficile pensare che possa ospitare nuovamente le centinaia di studenti che ogni giorno usufruiscono dei pasti per pranzo e per cena.

Tutti questi dubbi potrebbero essere chiariti dal bando, che l’ERSU di Sassari non ha ancora però reso pubblico. La voce degli studenti, che si erano già mossi nelle scorse settimane in merito alle misure prese per l’anno accademico in corso, potrebbe tornare presto a farsi sentire forte.

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