Uno sceneggiatore di Sassari in finale allo Screamfest di Los Angeles

Sergio Pintore sceneggiatore SassariSergio Pintore, foto della regista di Sassari Fabiana Miccio

Lo sceneggiatore di Sassari alla finale di un festival americano.

Lo sceneggiatore Sergio Pintore, di Sassari, classe ’88, residente da poco a Toronto, è arrivato in finale allo Screamfest di Los Angeles, il concorso di sceneggiature horror più importante degli Stati Uniti. Lo ha fatto con una sceneggiatura, “The Dark Gift”, scritta a 4 mani con l’inseparabile amico e collega Daryl Putzu, classe 87, di Olbia.

I due sceneggiatori sono già noti per il cortometraggio Male Fadau (2020) e per i film attualmente in produzione Videmortos, del regista cagliaritano Matteo Incollu. Attualmente il loro portfolio di sceneggiature conta 2 film italiani e 6 in inglese-americano.

Pintore e Putzu il 19 Ottobre, al TCL Chinese 6 Theatres di Hollywood parteciperanno alla cerimonia finale del festival, dove verrà annunciata la sceneggiatura vincitrice di questa edizione. In palio, la famosa statua a forma di teschio, 1000 dollari e incontri con agenti, manager e alcune delle case di produzione horror più famose al mondo.

“La mia passione per la scrittura è sempre stata con me – racconta Pintore -. Fin da bambino amavo raccontare storie ai miei compagni e ai miei amici per intrattenerli, per farli ridere, emozionare. I film sono sempre stati con me, fin dai 4 anni, poiché ho potuto usufruire delle collezioni di videocassette dei miei zii, grandissimi appassionati di film horror”.

“Raccontare storie è sempre stata una necessità – prosegue Pintore -. Film, libri, videogames e fumetti sono sempre stati fonte di grande ispirazione. Li amavo così tanto che per 12 anni sono stato uno dei proprietari della fumetteria-ludoteca Terre di Confine. E’ stato fondamentale nella mia formazione perché ho potuto confrontarmi, giorno dopo giorno, con appassionati di ogni genere di storie, dal manga giapponese al fumetto americano”.

Un percorso tortuoso.

“Ai tempi delle scuole medie ho avuto la guida di una bibliotecaria della mia scuola, il Canopoleno, che mi ha guidato nella mia educazione cinematorgrafica, consigliandomi sempre nuovi film. Lei è stata la prima persona a dirmi che forse le mie storie potevano trovare sfogo nel cinema – racconta lo sceneggiatore -. Nel 2015 ho provato ad entrare nella scuola di alta formazione per registi e sceneggiatori di Roma, gestita da Arcangelo Mazzoleni e Mariella Buscemi”.

L’incontro artistico più importante.

“Quando hanno accettato la mia candidatura – prosegue Pintore -, mi sono trasferito a Roma per frequentare la scuola, dove ho conosciuto il gemello creativo, Daryl Putzu, in arte Daryl D. Well. Fin dai primi giorni l’ho ritenuto il più talentuoso del mio corso, e quando è capitato di lavorare insieme, è scattato qualcosa. Sentivo che il nostro scambio di idee era sempre un momento di crescita, anche perché lui era già più esperto di me. Mi ha aiutato nella mia formazione, più di quanto non l’abbia fatto la scuola”.

I primi lavori dello sceneggiatore di Sassari.

“Male Fadau è il nostro primo lavoro insieme. Si tratta di un cortometraggio che abbiamo scritto con il regista Matteo Incollu, di Cagliari. Non abbiamo mai smesso di scrivere e abbiamo variato diversi generi, arrivando ad avere 8 sceneggiature originali (2 in Italiano e 6 in Inglese), una delle quali è proprio The Dark Gift“.

Il trasferimento in Canada.

“Per inseguire i miei sogni di arrivare ad Hollywood – prosegue Pintore -, un mesetto fa ho abbandonato l’Italia insieme a mia moglie e ci siamo trasferiti a Toronto, in Canada, dove stiamo iniziando una nuova vita. Abbiamo scelto il Canada perché avevamo entrambi bisogno di un paese in cui si parlasse l’inglese e dove potessimo migliorare e perfezionare la lingua inglese. Inoltre, io e Daryl siamo alla ricerca di un agente e di un manager nord americano, che possa supportarci in questa carriera. Un po’ a sorpresa, esattamente un mese dopo che sono atterrato a Toronto, è arrivata la nomina nella cinquina finale dello Screamfest. Ora non ci resta che continuare a impegnarci, lavorando e vivendo in questa realtà per sognare un futuro migliore, perché non è mai tardi per inseguire i nostri sogni“, conclude Sergio Pintore.

Condividi l'articolo