Coach Pozzecco l’ha combinata di nuovo, il microfono è il suo nemico

L’audio blasfemo del coach della Dinamo.

Pozzecco l’ha fatta di nuovo. Il coach della Dinamo appena vede, o non vede, un microfono dà fuoco alle polveri. Sarebbe folle, o degno di un archivista del tribunale Vaticano, ripercorrere tutti gli infortuni linguistici, in pubblico, del Poz. Limitiamoci agli ultimi due. Il primo, clamoroso, il 16 dicembre scorso, in Champions, contro i danesi del Bakken Bears al Palaserradimigni. I giganti sassaresi ridotti a nani dalla furia agonistica scandinava vengono richiamati in panchina per un time-out da war room.

E qui il mister biancoblu, nel flusso di una prosa guerriera, finisce con l’evocare l’alleato più potente: Dio. Peccato accompagni il Padre Celeste assieme a una creatura, che seppur frutto del Suo ingegno, non appartiene al ranking elisio, ma a quello degli animali da cortile (e da tavola). Eurosport rinvia impietosamente l’audio del blasfemo binomio, ripetuto da Pozzecco con cadenza da uno affetto dalla sindrome di Tourette. Bestemmie insomma, ora al vaglio dei giudici di Lega e che scatenano i commenti social: tra chi dice che la bestemmia, per uno del Friuli, terra d’origine dell’allenatore, è come la virgola per un italianista e chi offre una versione alternativa dell’intercalare: “Il blocco lo porto io”.

Ma gli incidenti non si fermano qui. In conferenza stampa, domenica, dopo la vittoria contro la Germani Brescia, Poz ci ricasca: “Ho dei dubbi sulla mia salute, ho di tutto, pure le emorroidi. Si può dire? Anzi questa tagliala!”. Impossibile, si è già in onda! Perché l’ex play varesino è sempre in modalità live, la voce amplificata dallo streaming perpetuo. Se gli scappa qualcosa, perdonatelo: chi è senza peccato si scagli contro il primo microfono.

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