Tra le falesie di Punta Cristallo nasce un nuovo piccolo del raro Capovaccai

Il piccolo di Capovaccai nato ad Alghero.

La coppia di rari Capovaccai che nel 2019 scorso si era stabilita nelle falesie di Punta Cristallo ha nidificato per la seconda volta: il nuovo nato si è già involato. L’evento è stato seguito dal gruppo di monitoraggio del progetto Life Under Griffon Wings che in quest’area sta eseguendo importanti azioni di conservazione della piccola colonia di grifone: in particolare la foto è stata scattata da Davide De Rosa e Ilaria Fozzi. Lo scorso anno il gruppo di lavoro aveva seguito la nidificazione della coppia e la nascita del primo esemplare di questa specie nata nell’isola.

L’evento conferma che la Sardegna sta diventando attrattiva anche per il Capovaccaio, considerato quello maggiormente minacciato tra gli uccelli nidificanti nel nostro Paese: ha una popolazione stimata in appena 11-13 coppie localizzate in poche aree della Sicilia, della Calabria e della Basilicata. La specie è inoltre classificata come “endangered” nella lista rossa mondiale, a causa del forte declino cui sono andate incontro gran parte delle popolazioni in Europa, Africa e Asia.

La presenza dei Capovaccai all’interno dell’area protetta di Porto Conte dimostra come le misure di conservazione adottate nell’ambito del progetto LIFE stiano determinando ricadute positive sull’intera comunità di uccelli necrofagi. Verosimilmente, ad aver giocato un ruolo fondamentale nell’attrarre individui in fase di dispersione o di erratismo sono stati soprattutto la riduzione delle forme di disturbo con la collaborazione del Parco naturale regionale di Porto Conte e l’incremento delle risorse alimentari attraverso la creazione del carnaio allestito gestito dall’Agenzia Regionale Forestas.

Il progetto “Life Under Griffon Wings”, finanziato nell’ambito del nuovo Programma per l’ambiente e l’azione per il clima (Life 2014-2020), ha come obiettivo principale il miglioramento dello stato di conservazione del grifone in Sardegna. L’intervento è sviluppato dall’Università degli Studi di Sassari in partenariato con il Comune di Bosa, l’Agenzia Forestas e il Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale della Sardegna, grazie al networking con la Junta de Andalucia e la Vulture Conservation Foundation, alla collaborazione con gli assessorati regionali alla Difesa dell’Ambiente, alla Sanità e all’Agricoltura, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sardegna e il Parco naturale regionale di Porto Conte.

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