Assalti ai portavalori, una specialità che non conosce crisi in Sardegna

La passione della Sardegna per gli assalti ai portavalori

Quello di oggi sulla 131 è l’ultimo di una lunga serie di assalti ai portavalori in Sardegna. Si tratta di una specialità tipica che non conosce crisi. Stamattina un commando è entrato in azione al chilometro 170 della statale 131, all’altezza di Giave. L’ultimo precedente risale a sei mesi fa. Era il 31 maggio e i banditi avevano preso di mira un blindato che trasportava le pensioni della zona di Iglesias. Gli avevano sbarrato la strada con due auto mentre percorreva la statale 130, all’altezza di Domusnovas. I banditi avevano cominciato a sparare all’impazzata, ma i vigilantes si erano barricati dentro il portavalori e aveva attivato il sistema per macchiare le banconote. I malviventi avevano dovuto mollare la presa ed era fuggiti a bordo di un’auto dopo aver dato alle fiamme i due mezzi utilizzati per bloccare il traffico.

È molto lunga la scia di precedenti di un tipo di rapina in cui sono specializzati i sardi. La banda di Arzana, capeggiata da Raffaele Arzu, per tutti gli anni Duemila ha messo a segno colpi in Sardegna e nella penisola. Nel 2001 i carabinieri avevano sgominato la banda dei desulesi. Un’organizzazione molto forte che metteva a segno colpi in Sardegna e Toscana e aveva stretto rapporti anche con la Camorra e la ‘Ndrangheta.

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