Barriere al Ponte Rosello, la protesta dei cittadini e il silenzio della politica

La richiesta di protezione al Ponte Rosello di Sassari.

Era il gennaio 2018 quando il Consiglio comunale di Sassari votò, all’unanimità, una mozione per installare le barriere protettive al Ponte Rosello. Gli anni passano, le Giunte si susseguono e tutto resta come prima. Non cambia nemmeno il rimbalzo di responsabilità, che vede al centro la Sovrintendenza. Sarebbe lei, secondo Palazzo Ducale, a dover procedere alle installazioni e non il Comune.

L’interrogazione della consigliera Useri.

Nel settembre 2019 la consigliera Laura Useri, poi diventata assessore, aveva reputato le barriere preesistenti “insufficienti a garantire l’incolumità dei cittadini e in particolare di quelli che vivono situazioni di disagio psichico, come purtroppo documentato dai tanti suicidi avvenuti nel corso degli anni scorsi”.L’esponente del Movimento 5 Stelle, inoltre, aveva ricordato che negli anni scorsi il Comitato dei cittadini si presentò, invano, a Palazzo Ducale con 6.200 firme per chiedere la messa in sicurezza del ponte.

La sensibilizzazione sulla sicurezza al Ponte Rosello.

Oltre 10mila persone attraverso i social network, appena due mesi dopo, nel dicembre 2019 avevano lanciato un appello per sensibilizzare e chiedere un intervento urgente di messa in sicurezza, che non è mai avvenuto. Diverse associazioni, come detto, si erano fatte promotrici di raccolte firme, ma è servito a ben poco. Sono rimaste chiuse tra i fascicoli del Protocollo del Comune e della Sovrintendenza.

Il silenzio della maggioranza e dell’opposizione.

L’amministrazione comunale preferisce non tornare sul tema. Forse per sgonfiare il clamore che si è riacceso negli ultimi giorni o più semplicemente per contrastare il rischio di emulazione di gesti inconsulti. E nemmeno dalla minoranza, che nel gennaio 2018 era maggioranza, sono arrivate dichiarazioni. Sul tema si preferisce glissare su argomenti di grande importanza per la città.

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