Ispettrice e due agenti aggrediti nel carcere di Bancali: restano feriti

Carcere Bancali Sassari

Ennesima violenza nel carcere di Bancali.

Tra gli agenti aggrediti nel carcere di Bancali c’è anche un’ispettrice. A darne notizia dell’aggressione è il Segretario Nazionale Con.Si.Pe Roberto Melis, che afferma, ieri mattina nel carcere Sassarese si è materializzata l’ennesima aggressione al personale di Polizia Penitenziaria. A farne le spese alcuni poliziotti e un ispettore.

“Inutile e superfluo soffermarsi ed evidenziare i motivi che hanno portato il ristretto a questo gesto – ha dichiarato – ma nostro parere ci si dovrebbe soffermare invece sulla gravità dell’azione che non solo ha procurato danni fisici ad alcuni poliziotti, ma la cosa ancora più grave è che in tutta questa brutta vicenda è stata aggredita (spintonata e strattonata) una donna, appunto l’ispettrice”.

“Proprio in questi giorni che in Italia si sta manifestando nelle piazze – prosegue Melis – in TV e su tutti i media contro la violenza sulle donne, ci troviamo dinanzi a un evento increscioso proprio all’interno di una struttura dello Stato che dovrebbe invece garantire sicurezza, nelle quali vengono ristretti proprio individui rei anche di questi tipi di reati. Celermente, la Sigla che rappresento, per mano del Segretario Regionale Gianluca Ghisaura, è intervenuta inviando missiva ai vertici Penitenziari dove si chiede a gran voce che vengano applicate le disposizioni dipartimentali e l’immediato allontanamento del recluso che si è reso protagonista di tale vile gesto. Ovviamente, questa non è la soluzione al problema, certo è che se quanto disposto dal dipartimento fosse applicato, celermente, ogni qualvolta che si materializza un evento che mina la sicurezza e l’incolumità dei poliziotti, forse, si invierebbe un segnale chiaro che in molti casi farebbe desistere i reclusi da mettere in atto questi tipi di comportamenti”.

”Inutile nascondersi dietro a carenze di vario tipo, come quella del Personale – conclude Melis – di un Comandante in pianta stabile o un Direttore titolare, bisognerebbe invece mettere in condizione la Polizia Penitenziaria di svolgere il proprio mandato in totale sicurezza e con i giusti mezzi. Non serve stipulare regolamenti, protocolli o altri accordi vari se poi mancano i mezzi o ancora peggio le figure basilari (su tutti educatori/Psicologi) all’interno delle sezioni. Melis conclude portando la propria vicinanza e supporto al personale aggredito, augurando loro una pronta e celere guarigione fisica, anche se le ferite psicologiche dovute a questo tipo di eventi, siamo certi, non si superano e curano mai totalmente.

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