Si sono celebrati questo pomeriggio, nella chiesa di San Vincenzo, i funerali di Antonio Fara.
E’ stato celebrato questo pomeriggio il funerale di Antonio Fara, il barista ucciso venerdì scorso nel suo appartamento di via Livorno a Sassari. Un estremo saluto officiato dall’arcivescovo turritano monsignor Gianfranco Saba, nella parrocchia di San Vincenzo, davanti a decine di amici, parenti e alla famiglia dello scomparso. E proprio al padre Giampiero e alla sorella Ilenia, il prelato esprime, in particolare, la sua vicinanza, attraverso le parole di Gesù tratte dal Vangelo secondo Matteo: “Non sia turbato il vostro cuore”, cita monsignor Saba, “nella casa del padre mio vi sono molte dimore.”
Il sacrificio del Salvatore, l’enciclica di Papa Francesco, col suo invito a “non nascondersi uno all’altro” e a promuovere la cultura dell’incontro, incrociano il destino di Antonio, che proprio nell’accoglienza esprimeva un suo tratto fondamentale. “Come non vedere in questo un’espressione dell’amore di Dio“, commenta l’arcivescovo che poi invita al “perdono, per quanto sia difficile anche solo pensarlo”, dell’assassino. Come noto, Claudio Dettori, il senza fissa dimora che Fara ospitava da qualche tempo, è l’uomo su cui si sono concentrati i sospetti e gli indizi degli inquirenti.
Il canto dell’Ave Maria in sardo, eseguito da Rita Casiddu, un brano molto amato dallo scomparso, ha raccolto tutti i presenti in una unanime commozione. Ma il momento più intenso è venuto forse dalle parole di Ilenia, lette dal parroco, Don Salvatore: “Ti ringrazio per tutto l’amore che hai dato”. E mentre la bara viene portata via riecheggiano ancora le parole del Cristo riportate da Monsignor Saba: “Siamo creati per la vita, non per la morte.” E il pensiero va alla generosità di Antonio, che continuerà a essere un esempio per tutti coloro che lo hanno conosciuto.