A Sassari il progetto di sostegno e integrazione per i rifugiati

Il progetto per i titolari di protezione internazionale.

Offrire sostegno materiale, abitativo, sociale, economico e sanitario a chi gode di protezione internazionale, con interventi mirati che consentano la conquista dell’autonomia individuale e l’integrazione.

È la scelta compiuta dal Comune di Sassari con l’adesione al progetto LGNet Emergency Assistance (Local Government Network for Rapid Response and Fast Track Inclusion Srvices in Disadvantaged Urban Areas – Rete dei Comuni per una rapida risposta e servizi per l’inclusione d’emergenza in aree urbane svantaggiate), finanziato dal fondo Asilo, Migrazione, Integrazione (il Fami, strumento finanziario istituito nel 2014 dall’Unione europea per promuovere una gestione integrata dei flussi migratori).

Come si legge nella scheda del progetto pubblicata nel sito del ministero dell’Interno, in Italia il “Post-integrazione” rappresenta spesso una emergenza: in moltissimi casi si hanno migranti regolari fuoriusciti dai percorsi di accoglienza, per scelta o per decorrenza dei termini. Persone che non hanno ancora raggiunto un sufficiente livello di integrazione e vivono in situazioni, anche abitative, difficili. A questi, soprattutto titolari di protezione internazionale, è destinato LGNet. Si punta all’avvio di percorsi di effettiva integrazione orientati a una progressiva autonomia delle persone e che allo stesso tempo prevengano fratture sociali. Co-beneficiari del progetto sono 20 Comuni in tutta Italia, individuati sulla base di criteri oggettivi.

Sassari già dal 2017 è beneficiaria di un finanziamento ministeriale per un altro progetto di integrazione: lo Sprar (Sistema per l’accoglienza, la tutela e l’integrazione a favore di richiedenti asilo e rifugiati). Questo però nell’ultimo periodo ha visto una netta riduzione dei beneficiari e di alcuni elementi qualitativi dei percorsi previsti. Inoltre il Servizio Centrale del Ministero ha evidenziato alcune criticità nello sviluppo del progetto. Per questo l’attuale Amministrazione comunale ha deciso di puntare tutto su LGNet, progetto per il quale già dalla precedente Giunta era stata presentata richiesta di adesione.

Per un importo di 1.357.800 euro, in un triennio, lo Sprar avrebbe dovuto coinvolgere 31 beneficiari ogni 6 mesi in percorsi durante i quali dovevano essere assicurati dal soggetto attuatore (il Gruppo Umana Solidarietà Poletti, Gus), oltre al vitto e all’alloggio, attività per l’inclusione sociale, come l’insegnamento dell’italiano, la formazione professionale, la tutela psico-socio-sanitaria e l’inserimento lavorativo.

A oggi sono stati coinvolti in tutto, dall’agosto 2017, 75 uomini singoli. L’accoglienza diffusa ha visto i beneficiari, inseriti in 6 appartamenti in affitto che si trovano in vari punti della città, partecipare a 20 tirocini, 60 corsi di formazione, undici affiancamenti per ottenere la licenza media, 40 inserimenti lavorativi sia in Sardegna sia fuori e un’iscrizione all’Università di Sassari.

Con l’entrata in vigore del “Decreto sicurezza”, nel 2018, l’accesso allo Sprar è riservato soltanto a chi gode di protezione internazionale e non anche a chi ha ottenuto quella umanitaria. Questo ha comportato anche a Sassari una riduzione dei beneficiari segnalati dalla Prefettura e dal Servizio Centrale del Ministero e così, a fronte dei 31 posti disponibili, soltanto poco meno di 15 persone sono effettivamente inserite nel percorso. Il Gus ha dunque contenuto i costi fissi legati al mantenimento del progetto attuale. Questo ha comportato una contrazione della qualità progettuale, che ha suscitato la reazione del Servizio Centrale del Ministero che, durante i monitoraggi previsti, ha richiamato il Gus perché assicurasse il mantenimento degli standard minimi qualitativi richiesti dal ministero dell’Interno all’avvio del progetto.

Con il nuovo progetto LGNet Emergency Assistance il Comune di Sassari potrà offrire sostegno materiale, abitativo, sociale, economico e sanitario agli stessi titolari di protezione internazionale, con interventi più mirati rispetto a quelli previsti dallo Sprar. Contestualmente l’Amministrazione rafforzerà la collaborazione con la rete Sprar del territorio, in un’ottica di ottimizzazione delle risorse

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