Le accuse al 46enne per la tentata violenza sessuale a Sassari.
Aveva aggredito altre due donne Michele Fiore, il 46enne ora finito ai domiciliari con l’accusa di aver tentato di violentare una ragazza di 20 anni in pieno centro due giorni fa. L’uomo, piemontese e trasferitosi da poco a Sassari, in passato aveva compiuto altre pesanti violenze in strada contro due ragazze che rientravano in casa.
Per queste aggressioni era stato già condannato, secondo quanto riporta La Nuova Sardegna. Una di queste era accaduta a Varallo (provincia di Vercelli), con lo stesso modus operandi. Un’altra in pieno centro a Vercelli. In tutti e due i casi entrambe le ragazze hanno riportato gravi lesioni, colpevoli di essersi ribellate ai palpeggiamenti.
Nasi rotti e percosse.
La prima era avvenuta nel 2018 quando nella notte, in pieno centro a Varallo, il 46enne aveva inseguito una ragazza che stava rientrando in auto. Dopo averla raggiunta l’aveva bloccata e aveva cercato di farla scendere dall’auto per abusare sessualmente di lei. Non riuscendo nel suo intento le fracassò il naso con un pugno. Per questo episodio nel 2019 l’uomo è stato condannato a due anni e 4 mesi.
Dopo le condanne per violenza il trasferimento a Sassari.
L’anno dopo, nel 2020, era stato condannato ad altri due anni e quattro mesi di carcere per un altro fatto analogo. IL 46enne aveva inseguito in auto una ragazza che lo aveva respinto. Dopo averla raggiunta l’ha tirata fuori dall’auto e l’ha massacrata di botte. Un passante, vedendo la scena, lo aveva bloccato e poi avvertito le forze dell’ordine, come è accaduto a Sassari due giorni fa, con l’intervento di un 55enne che ha salvato la 20enne e fatto arrestare, colto in flagranza, lo stupratore seriale.
Le polemiche dei residenti.
Nonostante le condanne ricevute l’uomo era tornato libero e nel frattempo si era trasferito a Sassari, mettendo in atto l’ultimo tentato stupro avvenuto il 23 gennaio scorso. Il giudice questa mattina gli ha concesso i domiciliari. Intanto a Sassari si accendono di nuovo i malumori. Non solo sullo stato del centro storico, lasciato in mano alla criminalità, ma anche sulla certezza delle pene e sul funzionamento della giustizia. “C’è un violentatore in giro, ho paura per le mie figlie. Ha compiuto altri reati e gli hanno dato i domiciliari. Questo non è giusto”, si lamenta una madre. “Episodi ripetuti di lesioni, violenza sessuale ecc. e questo verme di maniaco è ancora a piede libero…Io veramente non ho parole. Solo in Italia”, si lamentano i sassaresi.