Suggestivo finale di Aria Performing Art Festival alle domus de janas, il programma

Suggestivo finale di Aria Performing Art Festival alle domus de janas

Aria Performing Art Festival termina alle domus de janas.

Le domus de janas scavate nelle rocce alle pendici del monte Mamas sono lo scenario suggestivo dell’ultima giornata di Aria Performing Art Festival, domenica 10 settembre, dalle 16.30. Le domus de janas sono testimoni antiche e silenziose del passato millenario della Sardegna. Schierate come sentinelle ai lati di un sentiero di campagna a sette chilometri dal paese di Ossi.

Il festival è ideato e curato dall’associazione Senza Confini Di Pelle, con la direzione artistica di Dario la Stella e Valentina Solinas. L’evento si sposta per il finale della seconda edizione nella necropoli prenuragica di Mesu ‘e Montes, una delle aree più interessanti del nord Sardegna dal punto di vista archeologico.

Qui la condivisione tra uomo e natura, tra arte e paesaggio, tema chiave di Aria, già dispiegato nei giorni scorsi nel parco delle arti Molineddu, toccherà il suo apice con un’esplorazione guidata del sito, con una performance site-specific di danza butoh di e con Maruska Ronchi, Sara Giordanelli e Claudia Adragna e con il canto potente e armonioso del Coro di Ossi “Boghe Noas” che si fonde con la natura.

La visita guidata.

Alle 16.30 l’archeologa Giuseppina Palmas guiderà il pubblico del festival in una visita guidata delle domus de janas di Mesu ‘e Montes. Il sito è datato a partire dal III millennio a.C., dal neolitico finale fino all’età del bronzo, con funzione di luoghi di culto e sepolture. Necessario prenotare ai tel. 3384040237 – 3470561735.

Le performance.

Proprio alle “case delle fate” si ispira la performance site-specific di danza butoh Domus. Performance di e con Maruska Ronchi, Sara Giordanelli e Claudia Adragna, prodotta da Senza Confini Di Pelle. L’esplorazione delle Domus de Janas di Mesu ‘e Montes, la relazione tra i corpi delle danzatrici e il paesaggio suggestivo sono gli elementi che creano il tessuto drammaturgico delle coreografie. Ad accompagnare le danzatrici nelle loro azioni sarà la musica delle campane tibetane e dei gong suonati da Gigi Bandinu. L’elemento che armonizza il tutto.

Il finale della serata è affidato all’esibizione potente e armoniosa del Coro di Ossi “Boghes Noas”. Nato nel 1988 e composto da oltre quaranta coristi diretti dal maestro Danilo Pingiori. Il repertorio del Coro è improntato sulla musica folclorica sarda. Sia sacra che profana, e pur non perdendo di vista la proposta dei brani popolari, pone l’accento su nuove vocalità. Queste sono frutto di uno studio decennale sui poeti locali. In particolare del poeta ossese Tiu Pedru Muresu, il “poeta contadino” come veniva soprannominato affettuosamente, morto quasi centenario nel 2012. La seconda edizione di Aria Performing Art Festival si concluderà poi con un brindisi offerto dalla Cantina Alba&Spanedda

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