La Coopas confermata per la gestione di Casa Serena: sbaragliati i colossi nazionali

La cooperativa di assistenza sociale si aggiudica la gestione di Casa Serena a Sassari per i prossimi due anni.

A Casa Serena vince Davide. La Coopas si aggiudica l’appalto per la gestione della residenza per anziani di via Pasubio a Sassari sbaragliando la concorrenza dei colossi nazionali leader dell’assistenza per la terza età.

E basta solo confrontare il capitale sociale della lombarda Kgs Caregiver, una delle aziende in lizza, coi suoi 184 milioni di euro, e quello della isolana Cooperativa di assistenza sociale, meno di 7 milioni, per valutare l’impari schieramento di forze economiche. Ma i soldi, per una volta, sono passati in secondo piano. “Abbiamo presentato un progetto specifico per Casa Serena”, spiega Paolo Giuliani, referente tecnico della Coopas, “non un modello standard o intercambiabile valido da nord a sud d’Italia.”

Un’idea rivoluzionaria per il capoluogo turritano, dove la struttura del Comune diventa “un vero e proprio quartiere di Sassari – aggiunge Franca Chessa, presidente della cooperativa che gestisce Casa Serena dal 1991 – e gli anziani sono cittadini a tutti gli effetti con diritti e doveri.” Superando così il concetto limitativo dell’ospite, al tramonto dell’esistenza, per accogliere quello del residente. Il programma, da attuare per i prossimi due anni- di cui uno in proroga, con un budget di circa 2milioni e mezzo di euro per 12 mesi, vede combinarsi il versante sociale, attraverso la creazione di spazi d’intrattenimento, divulgativi, artistici, con quello sanitario.

Ed è quest’ultimo aspetto a presentare un carattere di originalità per il territorio, con l’introduzione della telemedicina. “I parametri medici degli anziani verranno controllati in sede con un apposito kit – riferisce la Chessa – e tramite un tablet, trasmessi alle piattaforme sanitarie.”

Un processo che eviterà gli sballottamenti dei residenti da un ospedale all’altro e le visite dei medici se non necessarie. L’investimento è importante: “Non abbiamo mai smesso di farne.”, precisa la presidente della Coopas. E il pensiero va alle decine di vittime del covid a Casa Serena lo scorso anno. “Un grande lutto”, dice Paolo Giuliani, lui stesso contagiato a suo tempo e sempre presente nel periodo peggiore della pandemia a via Pasubio: “Non abbiamo mai mollato la presa e continueremo a lavorare per ribaltare il paradigma: questa è una struttura di vita, non di morte.”   

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