La protesta dei consiglieri Piu e Dettori a Sassari.
Dopo l’interruzione dell’acqua a Sassari Antonio Piu, consigliere regionale dei Progressisti e Marco Dettori, consigliere comunale a Sassari di Futuro Comune riaccendono la discussione in merito ai disservizi idrici che da diversi anni colpiscono, con una frequenza spaventosa, la città di Sassari e tanti altri comuni del nord Sardegna. I due consiglieri intervennero poco più di un anno fa attraverso due differenti interpellanze presentate in Consiglio regionale ed in Consiglio comunale, chiedendo un intervento urgente da parte delle istituzioni.
“È impensabile ed inconcepibile che i nostri concittadini debbano vivere con la preoccupazione che da un giorno all’altro potrebbero rimanere per diversi giorni senz’acqua – denuncia Dettori – Alcune zone della città, ad esempio il centro storico, Latte Dolce, Santa Maria di Pisa, Monte Rosello ed alcune vie del quartiere Porcellana, subiscono più di altre i disservizi causati dal mancato approvvigionamento idrico che, nel 90% dei casi, è ascrivibile ai continui collassi della condotta Coghinas 2, che alimenta il potabilizzatore di Truncu Reale, il quale distribuisce l’acqua in tutti i serbatoi della città. Siamo in piena pandemia e sappiamo quanto sia importante poter contare sulla presenza di un bene primario come l’acqua. Per questo motivo – annuncia Dettori – ho protocollato come primo firmatario la richiesta di convocazione urgente della 4 commissione consiliare per poter audire l’assessore regionale e comunale ai Lavori Pubblici ed i vertici di Enas ed Abbanoa“.
“Chiediamo nuovamente all’assessore regionale ai lavori pubblici di rispondere e di farlo in audizione – ribadisce Antonio Piu – a giugno scorso in risposta alla mia interrogazione aveva parlato di ‘candidature’ ai fondi del Recovery plan per risolvere l’annoso problema in modo definitivo e nel frattempo di provvedere con interventi toppa. Sono passati diversi mesi da allora e ancora mi chiedo come sia possibile che si debba gestire un bene fondamentale come l’acqua potabile, in maniera provvisoria, sperando nell’esito di una candidatura di finanziamento, senza provvedere a stanziare annualmente quote per la sostituzione e l’ammodernamento della rete? Posto che il problema affonda radici nel passato e non può essere ascrivibile all’attuale assessore, è diventato urgente trovare una soluzione e capire su quali fondi si possa davvero contare”.