Suddividere gli appalti per aiutare le piccole imprese, la proposta per Sassari

La richiesta in Consiglio comunale.

Francesco Ginesu, consigliere e capo-gruppo della Lega Salvini premier – Sardegna al comune di Sassari, ma come imprenditore con un’attenzione particolare verso i temi dello sviluppo locale e delle MPMI, rende noto di aver protocollato nei giorni scorsi una richiesta in tal senso rivolta al sindaco GianVittorio Campus, al presidente del consiglio comunale Maurilio Murru, ai componenti di Giunta e ai colleghi consiglieri.

“Auspico che la mia sensibilità venga fatta propria da tutti i rappresentanti istituzionali e raccolta con un forte segnale di indirizzo politico che parta dalla trattazione del punto specifico da me proposto all’ordine del giorno di un prossimo consiglio comunale” dichiara Francesco Ginesu, evidenziando che l’obiettivo è mettere in campo procedure e buone prassi volte a favorire e rafforzare la partecipazione delle micro, piccole e medie imprese del territorio ai bandi pubblici indetti dal comune di Sassari, ai sensi della legge n. 55 del 14 giugno 2019.

Il percorso delineato da Francesco Ginesu,nell’alveo della norma citata, pone l’accento sul dettato dell’art.3 e in particolare sui due commi che prevedono la possibilità di suddividere gli appalti in lotti funzionali,ovvero prestazionali, in conformità alle categorie o specializzazioni dei lavori, dei servizi e delle forniture.

“Com’è facilmente intuibile, la suddivisione degli appalti in lottispecifici garantirebbe la possibilità di partecipazione ai bandi pubblici a una più vasta platea di imprese e in modo particolare alle MPMI che, se pur di ridotte dimensioni, sono il tessuto connettivo dell’economia nazionale rappresentando il 92% delle partite Iva attive” ricorda Ginesu, che sottolinea come a fronte della grave crisi che ancora attanaglia il territorio del Sassarese, sarebbe opportuno e insieme doveroso che l’amministrazione locale in primis adotti tutte quelle misure atte a lenire le difficoltà delle imprese e a sostenerle sulla via della ripresa.

“Tanti nostri imprenditori oggi si vedono preclusa la possibilità di partecipare agli avvisi pubblici di gare che prevedono importi e requisiti fuori dalla loro portata. In questo ambito per difficoltà oggettive le imprese locali si sentono discriminate e nell’impossibilità di competere con le aziende di maggiori dimensioni, in molti casi provenienti dalla Penisola, che presentano offerte e frequentemente si aggiudicano gli appalti” dichiara ancora Ginesu, che conclude con la consapevolezza dell’impegno supplementare che una diversa gestione dei bandi pubblici potrà comportare per gli uffici comunali competenti.

“Tuttavia ritengo che il fine del superiore interesse generale debba prevalere in considerazione dei benefici diretti e indiretti che deriverebbero in termini di positive ricadute occupazionali e di un più elevato benessere diffuso nel territorio”.

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