Il modello vincente del Moscato Sorso-Sennori.
“La Doc del Moscato Sorso-Sennori rappresenta un modello efficace di relazione tra vitigno, territorio e identità. Un modello che potrebbe davvero diventare un volano trainante per tutta l’economia della zona di provenienza, come già in passato è avvenuto in maniera straordinaria per il Brunello di Montalcino”. Ad affermarlo è Paolo Corbìni, direttore nazionale dell’associazione Città del Vino, al convegno “Sulle strade del moscato” che a Sennori ha dato il via a tre giorni di celebrazioni per i 50 anni della Denominazione di origine controllata. Un percorso narrativo multimediale e multisensoriale molto partecipato, impreziosito da degustazioni, abbinamenti, rappresentazioni teatrali e proiezioni.
Tante curiosità sono state approfondite sul passato e il futuro di questo vino dalle qualità organolettiche di eccellenza, dotato di una fortissima base aromatica e di una salinità unica, nell’esigenza di trovare nuovi strumenti di comunicazione in un mercato sempre più competitivo, e quindi vincere la sfida ai cambiamenti climatici che potrebbero modificare irreversibilmente le condizioni nelle quali il prodotto ha affondato le proprie radici.
Grazie alle sue straordinarie capacità di emozionare il palato – ha affermato Corbini – il Moscato di Sorso-Sennori è il candidato ideale per essere il primo vino dolce passito monitorato dalla Facoltà di Agraria dell’Università di Pisa, che sta realizzando un progetto sostenuto da Città del vino, assieme ad altri importanti enti di ricerca, finalizzato a determinare il ruolo e la misurazione delle emozioni scaturite dalla degustazione. È attesa una prima call per la prossima settimana.
All’incontro, moderato dal consigliere comunale Michele Soggia, tra le figure istituzionali sono intervenuti il sindaco di Sennori Nicola Sassu, il sindaco di Sorso Fabrizio Demelas, la vicepresidente della Camera di Commercio di Sassari Maria Amelia Lai, il presidente nazionale Città del Vino Angelo Radica e lo stesso direttore Paolo Corbìni, il coordinatore regionale Città del Vino, Giovanni Antonio Sechi, la presidente Movimento Turismo del Vino Sardegna Roberta Porceddu e la vicesindaca del comune di Sennori Elena Cornalis.
Secondo i dati esposti da Luca Mercenaro, del Dipartimento di Agraria dell’Università di Sassari, in Sardegna si coltivano un totale di 216 ettari dichiarati, così suddivisi: 89 in provincia di Cagliari, 11 a Nuoro, 10 a Oristano e 106 a Sassari. Ma potrebbero essere molti di più. Le sfide che attendono il comparto sono legate alla meccanizzazione, alla precisione e alla conservazione del patrimonio genetico. Aspetto più importante da affrontare, secondo l’accademico, sarà quello del riscaldamento globale, che spinge le piante a germogliare in anticipo e, ogni anno, porta a un maggiore rischio di danni a causa delle gelate. Basti pensare che negli studi sul torbato di Alghero, dal 2001 al 2016 si è registrata un’anticipazione di 15 giorni nella germogliazione dei tralci. Una potenziale soluzione potrebbe essere quella della potatura tardiva, post germogliamento, con tutti i rischi temutissimi dai viticoltori.
La Confraternita del Moscato Sorso-Sennori non poteva certo mancare dal tavolo dei relatori. Nel suo caratteristico abbigliamento, Gian Mario Tosi ha ricordato le fasi della costituzione dell’associazione, nel 2008, con il coinvolgimento dei più importanti produttori del territorio in un periodo difficilissimo per il moscato, quando si tendeva a privilegiare i vitigni alla moda. Del valore di queste associazioni nella promozione dell’agroalimentare ha parlato Tommaso Sussarello, mentre tra le file del pubblico numeroso spiccavano i colori delle mantelle della Confraternita del Nebbiolo di Luras.
Il docente Mario Sechi ha spinto i presenti a interrogarsi sulle criticità e le prospettive del comparto, presentando da un lato le problematiche per le quali è necessario un approccio sistemico e la creazione di una competitività di prodotto, dall’altro la promozione e la distribuzione del vino, ottimo da abbinare non solo ai dolci sardi.
La manifestazione è stata organizzata con il sostegno e il contributo del Comune di Sennori, il patrocinio della Camera di Commercio Nord Sardegna, dell’Associazione nazionale “Città del vino” e l’Associazione “Turismo del Vino Sardegna”.
Per quanto riguarda l’ente camerale, la rappresentante Antonella Viglietti ne ha tratteggiato le azioni di promozione in tutto il nord Sardegna, elencando i progetti strategici di ampio respiro ideati per sostenere trasversalmente tutte le filiere dedicate alla produzione di beni e alla fornitura di servizi. L’azione punta in ogni circostanza a rafforzare il tessuto imprenditoriale su numerosi fronti: dall’innovazione tecnologica alla formazione, alla promozione territoriale. In quest’ultima azione strategica si inserisce il programma Salude&Trigu (all’interno del quale sono inserite le celebrazioni per i 50 anni di Doc del Moscato) che da alcuni anni sostiene eventi sul territorio che siano in grado di incrementare l’appeal dell’offerta turistica e che intersechino tutte le altre filiere. In quest’ultimo bando la Camera di Commercio ha investito mezzo milione di euro e sosterrà ben 51 manifestazioni in tutto il nord dell’Isola che sono stati calendarizzati da aprile fino ad ottobre. Eventi che saranno promossi grazie ad alcune importanti collaborazioni, in Italia e all’estero.
L’intervento conclusivo è stato affidato a Piero Maieli, consigliere regionale e presidente della Commissione Agricoltura, che ha rimarcato l’importanza di eventi come questo, capaci di approcciarsi alla politica in maniera propositiva, primo passo per conoscere le problematiche e cercare di risolverle in sinergia. A tutti i presenti è stato regalato un dizionario della lingua sennorese di Tonino Rubattu.
A corollario del convegno sono stati offerti i dolci tipici realizzati da Gianfranca Dettori, tra i quali ha spiccato l’ottimo filindeu fritto impastato con moscato, abbinato alle degustazioni delle cantine Doc Fara, Viticoltori di Romangia, Cantina Sorso Sennori e Nuraghe Crabioni. All’ingresso del Centro Culturale Pazzola è stata svelata la targa per le celebrazioni del cinquantenario della DOC. Molto apprezzata è stata la proiezione del docu-film emozionale “Romangia, ricami di terra tra cielo e mare. Storie di vite: da ieri a oggi”, regia di Maria Paola Cordella, direttrice artistica della manifestazione. Il ciclo di appuntamenti proseguirà fino al mese di ottobre con altre iniziative di grande richiamo.