La musica lega l’amicizia tra Febre e L’Ade.
Febre e L’Ade, al secolo Luca Carboni e Matteo Ladinetti, sono due giovani artisti di Sorso. Se ad unirli non è il dato anagrafico, 28 anni il primo, 23 il secondo, la passione per la musica è diventata il collante di un’amicizia profonda. Di recente è uscito il loro ultimo brano, Occhi Addosso, che in pochi giorni ha raccolto diverse centinaia di visualizzazioni.
La canzone dall’esperienza personale.
La canzone nasce da un’esperienza personale vissuta da Febre. A dar voce ai versi è lui stesso, mentre le musiche sono dell’amico-collega L’Ade. “No, non sono un mostro e detesto questo posto. Non mi sento apposto, in questa vita tutto ha un costo. Sto e mi sposto nel mio angolo nascosto. Perquisa personale poi locale, ho gli occhi addosso. E mi sento perso, disperso come in mare aperto”.
Chi è Febre, Luca Carboni.
Febre, molto conosciuto ben oltre il centro romangino, non ha paura di mettersi a nudo per raccontare la sua passione: “Faccio principalmente il Demi Chef, ovvero il responsabile di cucina agli antipasti, ma di professione faccio l’artista, se così posso definirmi. Lavoro con la musica da più di 10 anni. Ho iniziato a scrivere testi nel 2006 e nel 2010 ho iniziato a registrare le mie prime canzoni. Per un periodo ho regalato 2 miei cd per tutto Sorso, quelli vergini da 50 centesimi con dentro la mia musica, in modo tale da condividere i miei pensieri, per farmi sentire. Ancora oggi so che qualcuno li conserva“.
L’Ade, Matteo Ladinetti.
L’Ade, che all’apparenza si presenta timido, in realtà è un mini vulcano: “Mi sono appassionato alla musica da piccolo, fin da quando mio padre metteva alla radio gli U2, che tra l’altro ho visto dal vivo nel 2005 a Roma. Poi ci sono tutte le influenze dei parenti, quindi molto rock e metal. Quindi è arrivato il periodo in cui che questa musica dovevo farla mia, dovevo raccontare ciò che vivevo e quello che mi sentivo dentro. Ho iniziato nel 2016 con un amico, Marco Simone, a scrivere le mie prime cose, forse troppo serie per l’età che avevamo. Però ci aiutava molto. Soprattutto a me che non riuscivo e tutt’ora ho difficoltà a esternare quello che sento o ciò che mi fa male”. A differenza di molti suoi coetanei non può certo dirsi uno scansafatiche. Da ottobre ha iniziato a lavorare in una impresa edile, mentre prima si è arrangiato prestando servizio in un bar della piazza.
L’incontro tra il cantante e il musicista.
L’incontro tra Febre e L’Ade risale al 2017, quando quest’ultimo ha iniziato ad interessarsi alle produzioni di quello che, da lì a breve, sarebbe diventato un suo grande amico. “Ci siamo conosciuti in un modo veramente strano. Praticamente ero un fan sfegatato della sua musica, avevo le sue canzoni scaricate nel cellulare e un giorno decisi di mandargli lo screen su Messenger – afferma L’Ade -. Lì ci siamo conosciuti e poi incontrati. Abbiamo trovato subito confidenza e da lì abbiamo iniziato a lavorare assieme perché avevamo capito cosa volevamo fare davvero”.
Due grandi successi musicali.
Una delle canzoni di Febre che ha riscosso maggior successo è “Muovi la Colita” con oltre 50mila ascoltatori. Realizzata insieme all’immancabile L’Ade, il video è stato condiviso da numerose ragazze che ballavano mettendo in evidenza il lato B. Un altro pezzo diventato virale è DarkWear, che è riuscito ad ottenere le promozioni da due brand della stessa marca. Un modo come un altro per esportare la musica da Sorso al resto del mondo, anche grazie alla collaborazione di un tedesco.
La musica come valvola di sfogo.
“Faccio musica sfogarmi – riprende Febre -. Dalle mie canzoni si percepiscono le emozioni che voglio tirar fuori. Se non facessi musica, ogni mio singolo pensiero resterebbe dentro la mia testa e mi tormenterebbe. Sarebbe un peso, perciò me ne libero scrivendo ciò che sento, vivo e vedo. Ho molta rabbia e tristezza da buttare fuori. Ho ancora molte cose da raccontare, ma ancora aspetto. La mia storia non deve esser raccontata a poche persone, perché ha dentro una specialità rara che sicuramente potrebbe interessare e piacere. Se solo la gente scoprisse la mia musica, fatta di amore per la famiglia, per le ragazze e per gli amici, povertà, depressione e tante altre cose”.
La svolta durante la quarantena.
Il loro rapporto si è consolidato con lo scoppiare della pandemia e l’inizio della quarantena. “Abbiamo pensato di fare le cose in grande e quindi di pubblicare e far sentire la nostra musica alla gente. La fine del 2021 è stata la svolta per noi due, abbiamo iniziato a scrivere forte e sentire beat, dovevamo farlo per forza per salvarci, sfogarci e cambiare le cose nella nostra vita che andavano male – riprende L’Ade -. A novembre è uscito un mio freestyle su Instagram “Punto Blu” che ha raggiunto migliaia di visualizzazioni. Non ci credevo nemmeno io. L’ultimo pezzo l’ho rilasciato a maggio “Parla Parla” su Spotify e su gli altri digital store. Di questo ne abbiamo fatto anche il video, un passo in più per farci conoscere. Mi ha dato una mano il mio caro amico Vonni, dove ha registrato tutto semplicemente con il mio telefono, poi editato da me. Tra poco uscirà il mio prossimo pezzo su YouTube “Sad #1” , pezzo molto personale, ma con una buona sonorità“.
Spesso entrambi hanno pensato di fermarsi, ma non lo hanno mai fatto. Anzi, hanno ripreso con maggior vigore e ricominciato da capo. Perché la musica e l’amicizia, come dicono loro stessi, li ha salvati da altre strade. Elementi che mai come oggi andrebbero sottolineati.