Grande successo per Liquida, festival del giornalismo a Codrongianos

Si è concluso a Codrongianos il Festival “Liquida”.

Organizzato dal Comune di Codrongianos in collaborazione con l’associazione Lìberos, il festival di letteratura giornalistica Liquida, arrivato alla sua quarta edizione, si è concluso domenica 31 luglio. Alan Friedman, Daria Bignardi, Giuseppe Civati, Barbara Serra, Sergio Rizzo, Domenico Quirico, Stefania Maurizi, Ugo Cardinale, Vittorio Pelligra, Stefania Limiti, Paolo Berizzi, Edoardo Borgomeo, Stella Levantesi gli ospiti che sono saliti sul palco di Saccargia; nomi importanti per un pubblico sempre più consapevole, attento e interessato. Le presenze delle quattro serate consolidano Liquida come uno dei festival letterari di riferimento e rilievo per la Sardegna; in special modo per il nord dell’isola e il territorio del Coros Figulinas.

Giovedì 28 luglio focus iniziale sul tema della comunicazione, prima con la tavola rotonda a cura dell’associazione Stampa Sarda, moderata da Celestino Tabasso e intitolata “Linguaccia mia – Neologismi e informazione” e poi con l’incontro, moderato sempre da Tabasso, tra Ugo Cardinale, autore di “Storie di parole nuove”, e Vittorio Pelligra, autore di “Parole che fanno“. Due accademici si sono confrontati sui neologismi e sul potere performativo delle parole. A seguire il panel “Trent’anni dopo” con Stefania Limiti e i suoi “La strategia dell’inganno” e “Poteri occulti”, in dialogo con Elias Vacca. Sono passati trent’anni e stragi come Capaci e via D’Amelio, insieme a tante altre, sono ancora vivide nella coscienza collettiva italiana; lavori come quelli della giornalista aiutano a far luce, senza compromessi, su un passato italiano ancora troppo oscuro.

Venerdì 29 luglio la serata è cominciata con il focus sullo sport con le letture di Daniele Monachella da “La coppa più bella del mondo” e “4 a 3 di Maurizio Crosetti e il dialogo tra Francesco Pinna e Enrico Gaviano. L’incontro è stato dedicato a due tra i momenti cult della storia sportiva e calcistica del Paese: il “Mundial” vinto dall’Italia nel 1982 e Italia-Germania 1970, la cosiddetta “partita del secolo”. A seguire l’incontro con Sergio Rizzo che, a partire dal suo ultimo lavoro, “Potere assoluto” ha dialogato con Alberto Urgu. Rizzo, autore nel 2007, insieme a Gian Antonio Stella, de “La casta”, opera che ha cambiato il paradigma con cui da quel momento si è letta la politica nel Bel Paese, ha scritto una nuova, inedita ed esplosiva inchiesta sui consiglieri di Stato, nocciolo duro del potere in Italia e casta più nascosta e potente del Paese. Ha chiuso la serata Daria Bignardi, in dialogo con Roberta Balestrucci; con il suo “Libri che mi hanno rovinato la vita e altri amori malinconici”, la scrittrice ha parlato al pubblico delle contraddizioni della sua e della nostra epoca.

Sabato 30 luglio, a salire per primo sul palco è stato Giuseppe Civati, in dialogo con Giancarlo Zoccheddu. L’autore di “L’ignoranza non ha mai aiutato nessuno” compie, con la sua opera, un viaggio alla ricerca del legame spezzato tra cultura e società, che spetta a noi rinsaldare. A seguire l’intervento del giornalista Domenico Quirico che, in dialogo con Attilio Pinna, ha parlato al pubblico a partire da due dei suoi lavori: “Addio Kabul” e “Testimoni del nulla”. Per il panel “Il prezzo del futuro”, che prende il nome dall’omonimo libro del giornalista americano, è salito sul palco Alan Friedman, in dialogo con Alberto Urgu. I due hanno affrontato i temi cruciali dell’attualità, analizzando l’economia, la società e la politica in Italia. Per finire, l’incontro, anch’esso estremamente attuale, con Stefania Maurizi e il suo “Il potere segreto”, in dialogo con Alessandro Marongiu. La giornalista, una delle più vicine a Julian Assange da sempre, ha pubblicato i principali scoop dai documenti segreti di WikiLeaks, contribuendo, con le sue inchieste sul caso, in maniera decisiva alla battaglia per la verità di Julian Assange.

Domenica 31 luglio i focus principali sono stati storia e ambiente. Il festival è cominciato con la proiezione del pluripremiato documentario di Barbara Serra Fascism in the family (due premi oro – categorie Storia e Attualità – al New York Festivals Film and Tv Awards), presso la sala conferenze a Saccargia e in presenza di un nutrito numero di spettatori. A seguire, sul consueto palco, si è tenuto l’incontro “All’armi, siam fascisti” con la stessa Barbara Serra e Paolo Berizzi con i suoi libri “È gradita la camicia nera” e “L’educazione di un fascista”, moderato Alessandro Pirina. A dialogare sono stati due tra coloro che maggiormente in Italia e all’estero si sono dedicati ai temi del fascismo e del neofascismo. Barbara Serra con il suo documentario e Paolo Berizzi che, per via delle sue inchieste, vive sotto scorta dal primo febbraio 2019. L’incontro che ha chiuso Liquida 2022, “Con l’acqua alla gola”, ha visto insieme Edoardo Borgomeo con “Oro blu. Storie di acqua e cambiamento climatico” e Stella Levantesi con “I bugiardi del clima”; modererà Sante Maurizi. I due scrittori, partendo uno dalla questione dell’acqua, “oro blu”, e l’altra da quella dei negazionisti, hanno saputo parlare al pubblico di cambiamento climatico e emergenza climatica in maniera informata, competente e insieme accessibile e coinvolgente.

Significativo uno dei passaggi dell’intervento di Barbara Serra: “In inglese, se dici “fascismo”, in effetti loro sentono “nazismo” […]. Loro non distinguono (se sei in Inghilterra o in America il nemico numero uno erano la Germania e il nazismo), mentre io invece penso che la storia del fascismo sia un avvertimento molto più importante del nazismo perché quello che ti mostra il fascismo è come, tra la fine della prima guerra mondiale e le leggi razziali, passano vent’anni e io quello l’ho voluto mostrare nel film e credo sia una lezione molto importante. Se c’è una cosa che ho imparato da Al Jazeera è quanto possano essere affascinanti le dittature in una situazione di disagio o instabilità”.

L’intervento del sindaco di Codrongianos, Cristian Budroni che, a fine intervento, parla dell’importante finanziamento nell’ambito del Pnrr, appena ricevuto dal borgo: “Questo festival è il fiore all’occhiello del nostro comune e rappresenta un mezzo che ci permette di accrescere la capacità di leggere gli eventi e affrontare il futuro, specialmente in questo tempo di grande complessità. Penso che il percorso intrapreso sia la risposta a chi ritiene che in Sardegna la cultura sia soltanto quella identitaria e conviviale e non tiene conto dell’alto valore delle occasioni di confronto come questa. Tante volte abbiamo sentito dire che con la cultura non si mangia eppure la nostra esperienza ci dimostra l’esatto contrario; infatti Liquida è stato il punto di partenza che ci ha portato a partecipare e vincere un altro importante finanziamento del ministero della Cultura, grazie al quale, nei prossimi quattro anni, la nostra comunità beneficerà di ricchezza culturale ed economica. Vi saluto quindi dandovi appuntamento a Liquida 2023; grazie a tutti”.

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