Le reazioni dei sindacati dopo la sospensione a Sassari.
I sindacati della sanità, con alcuni distinguo, scaricano i loro iscritti no vax. Il giorno dopo la notizia dei 57 operatori sanitari del nord Sardegna sospesi da Ats e Aou per non aver compiuto il ciclo vaccinale, le parti sociali e gli ordini professionali sono unanimi: la profilassi va fatta, lo vuole la legge. “Non abbiamo intenzione – sostiene Antonio Monni, segretario territoriale della Cisl Funzione pubblica – di tutelare gli obiettori. Da tempo invitiamo i colleghi a vaccinarsi”. Dalla lettura poi degli ultimi dati sui ricoverati nel reparto infettivi e in rianimazione di Sassari, Monni trae una conclusione: “Il 90% sono no vax”.
Le reazioni alla sospensione.
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Nicola Addis, presidente dell’Ordine dei medici di Sassari, non ha ancora ricevuto le comunicazioni delle aziende ma conosce l’iter da percorrere: “Una volta ricevuta la notifica di Ats e Aou procederemo alla sospensione dei dottori fino al 31 dicembre come prevede la legge”. Una misura che potrà essere revocata se il dipendente dovesse decidere di farsi immunizzare. E su coloro che intendono aggirare l’ostacolo procurandosi, con la complicità di qualche medico un certificato che li esenti, per finte ragioni di salute, dalle somministrazioni, Addis aggiunge: “Mi auguro che nessuno si presti. Sarebbe un comportamento penalmente perseguibile e condannabile anche dal punto di vista deontologico”. Nessuna difesa dei no vax pure da Nursing up, sindacato infermieri: “Ma i nostri iscritti”, precisa Andrea Farris, segretario provinciale, “potranno comunque accedere alle assicurazioni in caso di contenzioso”.
Farris contesta poi le modalità che hanno portato a un provvedimento definito “punitivo”: “Non c’è stata alcuna opera di dissuasione da parte delle aziende. Perché non sono state impiegate le strutture psicologiche interne per capire i motivi del rifiuto vaccinale?” Sulla stessa linea d’onda Michele Bottaru, della segreteria regionale dell’associazione medici e dirigenti (Anaao): “Si poteva fare tutto con maggiore gradualità utilizzando gli psicologi per capire e convincere”. L’Anaao rappresenta oltre 600 dottori ospedalieri e ambulatoriali in tutta l’isola e 150 solo nel sassarese: “Non contesto le sospensioni però mi chiedo cosa succederà se, tra gli esclusi, ci saranno, ad esempio, i dipendenti dei piccoli ospedali come Tempio o La Maddalena. La loro assenza svuoterebbe le strutture”. Un esito potenziale che potrebbe mettere in ginocchio contesti già in sofferenza a livello d’organico.
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