A Sassari la storia e l’archeologia in due giornate in memoria di Ercole Contu

Appuntamento per il 17 e 18 gennaio.

L’Università degli Studi di Sassari dedica due giornate di studi alla memoria dell’archeologo Ercole Contu – l’ultimo pioniere dell’archeologia sarda – a novantasei anni dalla nascita e due dalla scomparsa.

Il 17 e il 18 gennaio, dalle 9 alle 19, l’aula Magna del palazzo storico ospiterà “La Sardegna e il Mediterraneo: dall’archeologia alla società”, evento promosso dal Ce.Sim (Centro studi Identità e Memoria), dai Dipartimenti di Storia, Scienze dell’Uomo e della Formazione e di Scienze Umanistiche e Sociali dell’Ateneo, dal Museo scientifico dell’Università di Sassari (mUNISS), dalla Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Sassari e Nuoro.

Il convegno, che può contare sul contributo dell’Istituto Superiore Etnografico della Sardegna (ISRE), ha avuto il patrocinio di Comune di Sassari, Università di Cagliari, segretariato regionale del Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo della Sardegna, Polo museale della Sardegna.

Parteciperanno all’evento decine di studiosi, in diverse sessioni, dal Neolitico fino all’età post-classica, senza tralasciare il quadro generale della Sardegna nel Mediterraneo, le metodologie di indagine archeologica e di conservazione.

In apertura, dopo i saluti istituzionali, saranno proposte le testimonianze di quanti hanno conosciuto e amato la straordinaria figura dello studioso, e sarà proiettato il documentario “Ercole Contu e la scoperta della Tomba dei Vasi Tetrapodi”, premiato all’Archeofilmfestival di Firenze.

Ercole Contu, nato a Villanovatulo il 18 gennaio del 1924, è stato uno dei maggiori protagonisti del panorama dell’archeologia sarda fino alla sua morte, avvenuta il 7 gennaio 2018.

Laureato in Lettere a Cagliari nel 1948 (relatore Giovanni Lilliu), Contu è stato assistente dell’archeologo classico Ranuccio Bianchi Bandinelli. Dopo una carriera all’interno dell’amministrazione delle Antichità e belle arti cominciata a Bologna e culminata a Sassari come Soprintendente nel 1975, lo studioso ha sposato il mondo dell’università diventando professore ordinario nel 1980. Dal 1978 è stato più volte direttore dell’Istituto di Antichità e Arte dell’allora Facoltà di Magistero, e dal 1979 preside della stessa Facoltà.

Le sue fondamentali ricerche archeologiche presso l’Altare di Monte d’Accoddi, iniziate nel 1952 su impulso di Antonio Segni, sono proseguite fino al 1958, anno in cui Contu è stato ammesso alla Scuola archeologica di Atene e agli scavi di Creta.

A lui si deve anche l’allestimento secondo moderni criteri museologici del Museo Sanna di Sassari, nelle sue parole “un museo per tutti”. Nel 2003 è stato nominato professore emerito dell’Università di Sassari. Fino a pochi giorni prima della sua scomparsa, Ercole Contu ha portato avanti un’intensa attività di studio e di divulgazione, testimoniata da numerose pubblicazioni, conferenze e presentazioni.

“Nella sua attività di archeologo – ricorda la presidente del Ce.Sim Giuseppa Tanda –  dall’acquisizione dei dati all’analisi, alla pubblicazione e, infine, alla divulgazione, si è distinto per alcuni tratti salienti: la cura e la precisione nella registrazione dei dati scientifici, l’approccio aperto ad altre discipline come l’etnologia, l’analisi ampia delle problematiche ed il tentativo di risolverle, com’è compito dell’archeologo”.

L’ingresso alle giornate di studi è libero e aperto a tutti.

Condividi l'articolo