Degrado al parco di Bunnari, l’ex diga invasa dai rifiuti

Il degrado nell’ex diga del Bunnari a Sassari.

Il degrado nella diga del Bunnari, a Sassari, è un fenomeno preoccupante che si manifesta da diverso tempo. L’area, che ospita una delle ex strutture idriche più importanti della città, si è trasformata in un vero e proprio deposito di rifiuti, comprendenti non solo quelli di piccole dimensioni, ma anche veicoli abbandonati come auto, moto e persino camion.

L’area del Bunnari resta incustodita e invasa dai rifiuti.

L’accesso al sito rimane aperto a chiunque desideri entrarvi, esponendo così gli eventuali visitatori a rischi considerevoli, senza che alcun impianto di videosorveglianza sia stato installato per garantire la sicurezza. Questo stato di abbandono contrasta nettamente con la sua storia. La diga del Bunnari fu costruita tra il 1874 e il 1879 e collaudata nel 1880. La sua struttura, un’imponente muratura di pietrame di 32 metri di altezza, era progettata per raccogliere le acque del rio Bunnari, costituendo un bacino di 457.000 metri cubi. Ora, invece, è diventata una discarica a cielo aperto.

L’espansione nel corso degli anni.

Con il passare degli anni, la crescente espansione urbana aveva evidenziato che la diga originaria non poteva più soddisfare le crescenti esigenze della città. Nel 1930, si era quindi avviata la costruzione di una nuova diga a monte, distante 500 metri in direzione est, completata due anni dopo. Nonostante la sua rilevanza storica e funzionale, la diga del Bunnari bassa è rimasta in gran parte sconosciuta al pubblico. Al contrario, la diga di Bunnari alta ha goduto di maggiore notorietà, trasformandosi in un parco frequentato dai sassaresi durante le gite domenicali. Ciò fino al devastante incendio degli anni ’90, che ha distrutto la pineta circostante.

Il destino di entrambe le dighe.

Tuttavia, entrambe le dighe condividono un destino simile: nel 1999, la diga del Bunnari bassa era stata dichiarata pericolante, con il conseguente svuotamento dell’invaso e la definitiva chiusura e abbandono dell’impianto. Per quanto riguarda la diga di Bunnari alta, la sua sorte rimane incerta, con una rivalutazione del suo ruolo in seguito al potenziamento del sistema idrico proveniente dal lago Coghinas. Nel 2003 sono iniziati i lavori di manutenzione, i quali, sebbene inizialmente brevi, sono ancora in corso di completamento.

Le possibilità di recupero.

Mentre per l’impianto a monte persiste qualche possibilità di recupero, la diga del Bunnari bassa si presenta oggi come un vuoto angosciante, con il lago in secca che rivela ancora il vecchio livello massimo dell’acqua, e la data di costruzione, ormai un emblema di un passato glorioso, che campeggia sul lato opposto della diga.

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